Troppo amore, Giuseppe Pippo Guaragna


Troppo amore
E sono qui, seduto alla finestra,
corrono i venti e s'alza la marea,
lo sguardo sull'immensitá del mare
io che dei flutti sono figlio e amante.
Non sei più qui, tu guardi un altro mare,
ma ancora nella stanza è il tuo profumo,
e gli occhi chiudo un po' mi lascio andare,
e in tutto il tuo splendore ti rivedo.
E sento ancora il ticchettio dei tacchi
quando tornavo e mi correvi incontro,
e ti stringevo al petto e ti baciavo,
e il tuo respiro al mio si confondeva.
Le favole non sempre han lieto fine,
spietato con gli amori è spesso il tempo
e li consuma (legna di fascine)
una vampata e son cenere al vento.
Quasi un sussurro, a sera mi dicesti
"Prendo un po' del mio tempo,
m'appartiene
ho bisogno di ritrovar me stessa,
mi sento soffocar per troppo amore."
E fu una notte lunga, or smemorata,
troppa malinconia, troppo dolore,
andavi via ed io ti avrei perduta
anche se ancora aspetto alla finestra.
17 agosto 2017



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