LA PORTA, Lidia Guerrieri


LA PORTA
La porta,
della penombra
del sottile spiraglio ,
degli incerti gradini che discendono
sotto fiaccole ondose,
a indefinite statue, ai giardini
delle radici tremule,
la porta oscura
del nodo indefinito,
quella dei chiodi fissi,
di matasse arruffate intorno all'aspo
la porta dell'oblio,
custode di ruscelli impazïenti,
e ritrosi pantani ,
dell'uovo del sollievo e dei sospiri.
La porta solitaria, arrugginita
sul labirinto e gli atavici sassi
di vicoli sbrecciati,
incassata, salvifica, temuta
dove tra erbacce veglia l'urobòro
che apre l'accesso al Tu che non conosci.








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