"Solo se c'è la Luna", di Silvana Grasso
recensione di Rossana Massa
Ho terminato di leggere "Solo se c'è la Luna", di Silvana Grasso.
Un Siciliano a suo tempo immigrato negli Stati Uniti torna al paesello come industriale del sapone. Sposa una ragazza giovane e bella, ma malata di mente, con cui mette al mondo una figliola bionda come la madre e con gli stessi occhi celesti, ma affetta da una malattia rara, che le impone di uscire soltanto se ci sia la luna, perché teme i raggi solari.
Le offre compagnia, pensando che non sia il caso di fare altri figli, adottando la figlia abbandonata da una sua operaia ragazza madre.
Buoni presupposti per un romanzo stralunato, senza né capo né coda, che tuttavia si riscatta nel finale pirandelliano, che fa riflettere su come la verità possa essere manipolata e in fondo non interessi a nessuno, perché il mondo ha già tutte le risposte a domande che intanto NON si pone.
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