Terremoto al centro Italia: Se il frutto dfella solidarietà si disperde come l’acqua potabile nella rete idrica?

L’altro giorno, con  gli amici che frequentano il Circolo della Concordia  il dibattito ha avuto come oggetto  il terremoto che l’anno scorso  ha colpito il Centro Italia. Non si è potuto non constatare come, ancora una volta, dal terremoto di Messina nel 1908 a quelli più recenti  il post – terremoto è sempre stato caratterizzato errori e ritardi che hanno aggravato ancor di più i disagi delle popolazioni colpite. Ancora più grave la situazione dopo l’ultimo terremoto dell’agosto 2016: basti pensare, come denunciato dai quotidiani  Il Corriere della Sera e Repubblica, che ancora oggi il 92% dei detriti caduti dopo le scosse  (circa 2,3 milioni) si trova ancora per le strade. Il che significa che la ricostruzione non ha ancora avuto inizio.  Ciò  di fatto  impedisce l’utilizzo delle risorse raccolte grazie alla solidarietà degli italiani.
Giuseppe Castronovo

TERREMOTO AL CENTRO ITALIA: SE IL FRUTTO DELLA SOLIDARIETA’ SI DISPERDE COME L’ACQUA POTABILE NELLA  RETE IDRICA?
Totò: avete sentito anche voi la voce di chi  non vuole arrendersi alle avversità che la vita ci riserva?
Franco: sii meno ermetico! Cosa vuoi dire?
Totò: divampano le polemiche perché a un anno del terremoto che l’anno scorso ha investito le Regioni del centro Italia quali Umbria, Marche,  alto Lazio e Abruzzo, le macerie non sono state ancora rimosse e le persone si apprestano ad affrontare il secondo inverno lontano dalle loro case. 
Giacomo: ma altrettanto grave, amici miei, è il fatto che ancora, dopo un anno,   non tutte le somme raccolte a titolo di solidarietà, per affrontare le prime emergenze,  siano state utilizzate. Non possiamo non ricordare le polemiche sviluppatesi mesi addietro, anche in sede politica, su questo specifico aspetto del problema e come anche noi ne avevamo fatto oggetto di apposito dibattito qui nel nostro Circolo. 

Renzo: un fatto però, caro Giacomo,  è incontestabile: la solidarietà degli Italiani  c’è stata. Speriamo che anche per il frutto della solidarietà non si verifichi quanto succede all’acqua potabile che, come ci dicono le cronache di questi giorni di siccità, si disperde, lungo il percorso,  nella misura del 44% per la scarsa manutenzione della rete idrica.
Ludovico: sono parole, quelle degli amici Giacomo e Renzo sulle quali riflettere. Prof. Vezio Lei cosa ci dice?
Vezio: leggevo qualche settimana fa una riflessione sulla solidarietà.  Devo confessarvi che ho dimenticato  il nome dell’autore,  ma ricordo ancora il  suo pensiero:
“La solidarietà?  I risparmi dei poveri dei Paesi ricchi che finiscono ai ricchi dei Paesi poveri”
Speriamo che si tratti di un principio che non trovi applicazione ai risparmi degli Italiani, raccolti per  destinarli ai terremotati del Centro  Italia!
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)



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