Pisapia, democrazia e legge elettorale

Nuccio Lodato da: http://www.cittafutura.al.it/
C'eravamo anche noi a Milano e a Genova all'atto delle "novità elettorali locali" costituite (allora) dai Sindaci Pisapia e Doria, per cui ci pare molto opportuna proporre l'intervento dell'amico e "civis" Nuccio Lodato come "Editoriale".
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Cari cives,

non sapendo quali e quanti tra i lettori della nostra testata seguano quotidianamente il manifesto, proporrei se ritenete di ripubblicare questa lettera comparsa su quel giornale. Da un certo punto di vista, nella sua apparente semplicità (che ho lasciato testuale: forse il mittente non è di madrelingua...), potrebbe apparire una stratificazione di cose risapute, se non di ovvietà: ma gli snodi nevralgici del dibattito -se così si può definire- in corso a sinistra mi indurrebbero invece a ritenere che non sia così. La sua lettura diffusa potrebbe persino -chissà- aprire una discussione, che forse aiuterebbe (certamente me, non so se anche altri) a capire alcune cose. Infatti presumo, senza prendere necessariamente qui posizioni al riguardo, di avere in qualche misura compreso a cosa mirino Renzi e il suo Pd da un lato, Mdp-Art. 1 da un altro, Sinistra Italiana da un altro ancora, Rifondazione Comunista infine dal suo. Confesso invece di non aver capito -certo per limiti miei- cosa vogliano arrivare a fare Pisapia e il suo Campo Progressista da una parte, e le new entries Falcone e Montanari con la loro Alleanza Popolare per la Democrazia e l'Uguaglianza (arff!) -anche se il loro giudizio sul Pd, quanto meno, mi è sembrato chiarissimo- dall'altra. Può darsi che qualcuno dei lettori, stimolato -o irritato...- dalla lettera, una qualche mano sia invogliato a darla. O magari no. La reintitolazione della lettera è mia, ma citando un'espressione del suo estensore.
                                                                                                        Nuccio Lodato
P.S. A scanso di equivoci: ero anch'io quel 31 maggio 2011 a festeggiare in piazza Duomo la vittoria "arancione" di Pisapia al ballottaggio, e moralmente quelle contemporanee di Doria a Genova e di Zedda a Cagliari. Sembra passato un millennio. 
Pisapia, suppongo che tu sia... 
L'abbraccio in sé fra Pisapia e Boschi è irrilevante. L'importante è quello che pensa Pisapia. Su «la Repubblica» l'ex-sindaco di Milano ha ribadito la sua contrarietà a una legge elettorale proporzionale. Lui vuole una legge elettorale nazionale simile a quella delle città dove il cittadino vota per una coalizione che se vince governerà. Dice: così l'elettore non verrà tradito.
Mentre con una legge elettorale proporzionale i compromessi per fare il governo si fanno dopo le elezioni e così, sostiene, la volontà dell'elettore sarà inevitabilmente tradita. Ecco, io posso abbracciare Pisapia e anche la Boschi (ma non, per esempio, Salvini o Meloni) ma non sposo la loro visione della democrazia. Noi non votiamo il governo, ma i nostri rappresentanti al parlamento. Se un partito (o una lista) prende almeno il 50% più uno dei voti può formare un governo da solo. Se no, no. Pisapia, suppongo che tu sia per un premio di "maggioranza" alla lista vincente. Io no. Nella tua democrazia una coalizione che prende, per esempio, il 40% dei voti prenderebbe più del 50% dei seggi. Quel 40% dei votanti non vengono traditi -è vero- ma anzi vengono premiati. Peccato che il restante 60% dei voti viene tradito e fregato. Inoltre, con i sistemi elettorali maggioritari che tu prediligi i cittadini non sono invogliati ad andare a votare perché non possono votare per chi si sentono più vicini ma debbono tenere conto del voto utile. Il tuo 40% rischia di rappresentare forse il 20% dei cittadini che hanno diritto a votare. Chiamalo pure democrazia ma, per favore, solo fra virgolette. Con un sistema proporzionale i cittadini tornerebbero a votare. Ripeto, si vota per il parlamento e non per il governo. Se nessuna lista prende 50% si dovrà -è vero- fare compromessi dopo le elezioni. Io voto un partito e do la mia delega ad un partito. Ma stai tranquillo studierò bene prima di decidere per chi votare. La partecipazione attiva è un elemento fondamentale della democrazia – almeno come la concepisco io. Caro Pisapia stai con noi? Ti senti di sostenere una legge elettorale proporzionale senza premio di maggioranza ma con uno sbarramento al 5% massimo)?
                                                                                                 Edward Lync 
(«il manifesto», 26 luglio 2017, pag. 14) 
P.P.S. Però troviamo ancora la forza di buttarla un po' sul ridere, per favore, come si addice da sempre a tutte le situazioni disperate ma non serie. Vignetta di Giannelli sul Corriere di oggi (temo abbia più lettori delmanifesto, anche se le tirature dei quotidiani maggiori sono in picchiata...). C'è appunto Pisapia che legge perplesso lo stesso Corriere, titolante a otto colonne con grande foto La sinistra contro Pisapia per l'abbraccio alla Boschi, e dice: «Incredibile! Temevo che si fosse arrabbiata mia moglie, e invece si è arrabbiato Bersani!». 



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