Odissea di una lavoratrice precarissima (parte 3 – conclusioni).
di Marco
Ad oltre un mese
dai miei due post precedenti (qui e qui) vi racconto come continua l'avventura
di lavoratrice interinale precarissima di mia figlia...
Contratti,
stipendi e altre amenità.
Mia figlia continua a lavorare come commessa presso
la solita catena multinazionale, con contratti di pochi giorni. Se prima erano
di 1 giorno o 2, ultimamente sono contratti da 3 ad un massimo di 5 giorni, che
le vengono comunicati la settimana precedente: almeno può programmarsi gli
impegni incastrando i turni. L'orario di lavoro è sempre ridotto: si va dalle 4
alle 5 o al massimo 6 ore al giorno. Magari stanno attuando il "lavorare
meno lavorare tutti" e, vista la disoccupazione giovanile, non sarebbe del
tutto sbagliato. Finalmente è arrivato il primo stipendio che, rapportato alle
ore di lavoro, è uno stipendio dignitoso, con regolare contratto nazionale del
commercio. La cosa assurda è che viene fatto un cedolino e un bonifico per ogni
contratto firmato: cioè se in un mese hai fatto 5 o 6 contratti ricevi 5 o 6
buste paga differenti e relativi accrediti... Ho visto con i miei occhi un
cedolino e un bonifico per un solo giorno di lavoro. L'assurdo è che, visto che
ogni cedolino chiude un contratto, anche in quello di un giorno sono
monetizzate le voci tredicesima, rateo di ferie maturate e TRF, logicamente
tutte con importi relativi ad una sola giornata di lavoro, cioè di pochi
centesimini. Alla fine mi sembra che in questo caso tutto ciò serva per far
aumentare il lavoro di chi fa le paghe e dell'INPS. Continua a leggere….
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