Ladri d’acqua

di infosannio
Non stupisce che l’ ultima forma di pronunciamento popolare della quale non siamo stati ancora espropriati costituisca il babau per il regime che la teme, cerca di impossessarsene per convertirla in conferma plebiscitaria del suo strapotere,  la deride, la oltraggia e soprattutto la tradisce. Basta pensare alla spregiudicata manomissione della volontà espressa da 27 milioni di italiani che nel giugno 2011 hanno detto con chiarezza che l’acqua è un bene comune inalienabile e che il suo possesso e la sua gestione non devono essere lasciati nella mani dei privati e secondo le regole del profitto. La crisi idrica – non certo inattesa – di questi giorni, i suoi risvolti grotteschi, il rimpallo di responsabilità, i giri di valzer di competenze e le ridicole pretese di innocenza dei colpevoli di ieri e di oggi, si antica e ripetuta o di recente nomina, conferma che  gli italiani avevano ragione, che avevano  visto giusto. Perché in 20 anni di processo più  o meno esplicito di privatizzazione della gestione dell’acqua, gli investimenti sono precipitati a un terzo di quelli mobilitati dalle precedenti società municipalizzate, che la qualità del lavoro e dei servizi offerti è peggiorata, che  le tariffe sono aumentate  mentre gli utili sotto forma di dividendi vanno agli azionisti  invece di finanziare la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture obsolete e trascurate. Continua a leggere……

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