Due bocche
di fabrizio
centofanti
Se l'uomo ha due occhi, un naso, una bocca, ci sarà
un motivo. Due bocche avrebbero fatto comodo, magari: se in una i denti si
fossero cariati, avremmo masticato con l'altra. Per i dentisti ci sarebbe stato
più lavoro. O forse meno?Qualcuno ha dichiarato che viviamo nel migliore dei
mondi possibili. Dio non sarebbe d'accordo. Ne aveva progettato uno senza
malizia, violenza, dominio di un essere sull'altro. Il paradiso terrestre è
qualcosa da considerare attentamente: l'idea di Dio è sempre la migliore.C'è
chi, però, ha qualcosa da ridire. Il mondo vuole farlo lui, pensare che sia
così o così. Un giorno, forse, farà un uomo con due bocche e con tre occhi, il
terzo dietro la testa. Come mai Dio non ci ha pensato? Forse perché, nel
paradiso terrestre, non c'era bisogno di guardarsi le spalle. O forse, meglio
ancora, per insegnare a fidarsi, a credere più in qualcun altro che in se
stessi, come fa il bambino.Pensando al mondo, a volte, mi commuovo. Vedo che
Dio ha fatto buona ogni cosa, ma noi siamo portati, quasi eroicamente, a
rovinare tutto. Forse perché c'è un nemico. È quello che dice la parabola della
zizzania: un nemico ha fatto questo. Il bello di Dio è che fa esistere il
Nemico, gli lascia spazio, lo lascia lavorare. Poi arriva uno e dice: Dio non
esiste, perché, se esistesse, non permetterebbe questo male.È difficile capire
l'amore, quella cosa che dà la libertà di contraddirti, e a volte di ucciderti.
Se Dio non avesse amato, non sarebbe morto in croce. Il grido di liberazione -
Dio è morto! - è dunque l'atto di fede più appassionato e convincente nella sua
esistenza amante, talmente potente da risorgere ogni volta. Con un bocca sola.
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