All’Aral il “commissario” da Roma
Dopo l’inciesta
di Brescia amministratore unico nominato dal ministero. Ieri l’assmblea dei
soci, i primi cittadini dei piccoli comuni contrari alla nomina
Non chiamatelo commissario ma «amministratore
unico», che cambia poco in pratica, ma molto nella forma. Aral la società che
si occupa della spazzatura alessandrina e di altri 31 comuni, finita nella
bufera per l’inchiesta rifiuti partita dalla procura di Brescia, da questa
settimana avrà la guida di Alessandro Giacchetti, già prefetto di Viterbo e di
Trieste nonchè dal 17 giugno 2013 all’aprile 2015 commissario per la Provincia
di Siracusa. L’Azienda rifiuti
Alessandria aveva perso il suo presidente e direttore Fulvio Delucchi, indagato
dal pm bresciano e quindi dimissionario, ieri era la volta della sorte dei due
componenti del Consiglio di amministrazione il ragioniere Ernesto Sassone che
era diventato presidente facente funzione e della commercialista Antonella
Colona, che non avevano presentato le dimissioni. «Hanno scritto che siamo
attaccati alle poltrone, che non abbiamo voluto dimetterci, ma non è così».
Hanno detto Sassone e Colona ai margini della conferenza dei soci ieri mattina.
Nella sala del Consorzio rifiuti in via Plana erano riuniti i sindaci dei 32
comuni soci Aral, Alessandria conta per il 94 per cento, ma adesso tutti si
trovano ad avere una raccolta rifiuti in emergenza: tre capannoni pieni
nell’impianto di Castelceriolo il 18, 19 e il 20, con la discarica esaurita e
il divieto da parte della Provincia di prendere rifiuti da altre zone d’Italia
se non si liberano quei capannoni. Quindi riassumendo: entro 10 giorni si deve
trovare chi prende la monnezza in esubero, e prenderne noi da fuori perché è
l’unica cosa che fa quadrare i conti di Aral, considerando che il blocco dei
conferimenti esterni porta a perdite di 400 mila euro al mese. Continua a leggere…..
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