Terremoto: le macerie sono ancora lì

(di Gianluca Perricone – opinione.it) – Vi possiamo assicurare che i ritardi ci sono: sono tangibili e le macerie ancora sono lì, a quasi un anno dalla devastante scossa (la prima, ma non l’unica) del 24 agosto del 2016. Se sabato scorso alcuni abitanti delle zone terremotate hanno occupato, per protesta, la strada statale Salaria, un motivo ci sarà pure. E il motivo è sempre lo stesso: quelle popolazioni, alle quali, nella stragrande maggioranza dei casi non è rimasto più nulla dopo quelle maledette scosse, sono stanche di essere prese in giro da istituzioni che si affannano a promettere, ma anche a deludere le aspettative. Le statistiche ci dicono che il 92 per cento delle macerie sono ancora lì, dove il “mostro” ha improvvisamente deciso d’interrompere una normale quotidianità. E in queste condizioni è assai difficile pensare a una ricostruzione: d’altronde, com’è possibile pensare a rinascere di fronte a degli ammassi di laterizi che stanno lì da quasi un anno?
In questa sede ci si limita a evidenziare che, nella stessa giornata di sabato, mentre era in corso il blocco della Salaria da parte di un gruppo di esasperati cittadini terremotati, la Regione Lazio ha fatto sapere, cito testualmente dal comunicato emesso dall’ente, che “nella giornata di ieri (venerdì 7 luglio 2017, ndr) è stata aggiudicata una gara per 400mila euro che permetterà la rimozione delle macerie private e una seconda gara, il cui bando, per un importo complessivo di 10 milioni di euro sta per essere pubblicato, dopo avere ricevuto il parere positivo dell’Anac”.
Verrebbe da chiedersi: pensarci un po’ prima, no? E verrebbe altresì da chiedere all’Anac: quando è stato richiesto il vostro parere? Sapete com’è, c’è gente che avrebbe bisogno, da quasi un anno, di cose concrete e non di chiacchiere, burocrazia e passerelle.




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