Terremoto, cinque indagati per il crollo delle case popolari di Amatrice
La notte del 24
agosto nelle palazzine dell'Ater di piazza Sagnotti morirono 22 persone.
"Per come erano state realizzate, quelle case sarebbero crollate con
qualsiasi sisma", ha detto il pm di Rieti
Sono cinque le persone indagate dalla Procura della
Repubblica di Rieti per il crollo delle case popolari di piazza Sagnotti sotto
le cui macerie persero la vita 22 persone durante il terremoto del 24 agosto ad
Amatrice. A darne notizia, in esclusiva, è stato il Tg1. A finire sotto la
lente dei magistrati reatini responsabili della ditta che realizzò i lavori, e
funzionari e responsabili dell'Ater dell'epoca. Si tratta di Ottaviano Boni,
direttore tecnico della Sogeap srl che costruì le palazzine; Luigi Serafini,
amministratore unico della stessa società; Franco Aleandri, presidente
pro-tempore dell'Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di
Rieti; Maurizio Scacchi, geometra dipendente del Genio Civile di Rieti e
Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice. Altre quattro persone non
sono più perseguibili perché nel frattempo sono morte. Si tratta di due
dirigenti del Genio civile all'epoca della costruzione delle palazzine (1971),
di un ingegnere e di un architetto che si occuparono anche del collaudo delle
opere."Per come erano state realizzate, quelle case sarebbero crollate con
qualsiasi sisma", ha detto il sostituto procuratore di Rieti Rocco Gustavo
Maruotti che coordina le indagini sul crollo delle palazzine di piazza Sagnotti
e ha firmato l'inchiesta assieme al
collega Lorenzo Francia. "Tutti i pilastri risultavano molto sottili, con
spessore prevalente pari a 20 cm, e la loro armatura era esigua". È quanto
scrivono i pm della Procura di Rieti nell'atto che dispone la conclusione delle
indagini preliminari nell'inchiesta sui crolli delle palazzine. Continua a
leggere…….
Commenti
Posta un commento
Grazie per il tuo commento torna a trovarci su Alessandria post