"Piano Cave"...due voci fortemente perplesse

Alessandria:  Elvio Bombonato & Walter Ottria
Il consigliere regionale Ottria ci ha fatto pervenire queste sue brevi note, molte critiche con la ufficializzazione del c.d. “Piano Cave” all’indomani dell’apposita “Conferenza dei Servizi”:  

“Il consigliere regionale Walter Ottria non ci sta. Secondo il capogruppo di 'Articolo 1 - Mdp'  il Piano cave approvato martedì 4 dalla conferenza dei servizi per il Terzo Valico "così com’è non va bene. Non si sono minimamente tenute in considerazione le osservazioni e le preoccupazioni del territorio – osserva Ottria – a cominciare dalla situazione già critica di Sezzadio, che dal punto di vista ambientale ha già “dato” e non può e non deve essere ulteriormente danneggiato”.

Oltre a Sezzadio si sono espressi in modo contrario anche i comuni di Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Arquata Scrivia, mentre la Provincia di Alessandria avrebbe evidenziato tutta una serie di forti perplessità.

“Chiediamo con forza che la decisione di martedì venga rivista e ridiscussa con gli Enti interessati,che poi saranno quelli che avranno sul proprio territorio i disagi veri”, conclude Ottria, non escludendo anche prese di posizione nei prossimi Consigli regionali.    (la posizione del cons. Ottria, ci trova perfettamente in sintonia – come redazione di CF).

Elvio Bombonato ci ha, invece, inviato queste sue considerazioni (assolutamente condivise dalla redazione di CF)
La decisione della Regione appare incongrua e affrettata; la scelta dei 12 siti non è affatto indolore.
E’vero che nessun comune ambisce a essere scelto come discarica, ma in questo caso la scelta risulta davvero insensata: la provincia di Alessandria ha sopportato lo scempio dell’Eternit, che dura tuttora, il massacro della Montedison in Fraschetta, che nessuno ha volto fermare per più di 30 anni e ora risulta irreparabile con le falde acquifere definitivamente rovinate, il gravissimo pericolo, una bomba, che sovrasta Sezzadio.

Vorrei fare due considerazioni, anche alla luce della recente inchiesta della “Stampa” sull’insediamento della mafia calabrese al Nord. Si continua a dire che il settore rifiuti in Italia, e anche quello delle cave, sia in mano all’ecomafia. Non è un discorso astratto, parliamo di persone e società che hanno nome cognome, partita IVA e ragione sociale. Orbene, si sa anche che la mafia appetisce le grandi opere, quali appunto il Terzo Valico.
Siamo sicuri che tra le ditte in appalto e subappalto e subappalto del subappalto non ci siano, non dico “infiltrazioni” ma vero e proprio dominio mafioso? Chi garantisce? L’Arpa, i consiglieri regionali?
Ma chi si fida, chi può credere a persone prive di qualsiasi credibilità (basti pensare alla squallidissima vicenda degli scontrini, intesi come ricevute non come piccoli dissidi).
Secondo punto, decisivo, sul quale insisto da tempo, dopo i ripetuti comportamenti accertati dalla magistratura della DANECO spa: chi controlla il contenuto dei camion che arrivano nelle discariche sia di giorno sia di notte.
Ogni camion dovrebbe essere visitato da cima a fondo da personale esperto e incorruttibile, tetragono a minacce larvate o solari. Dov’è questo personale? Non esiste; ci si fida dei documenti scritti e delle dichiarazioni orali delle ditte interessate, Salvo fare dolorose scoperte tra un paio d’anni, come SEMPRE avviene in questi casi.
E intanto il suolo sarà irrimediabilmente per l’ennesima volta compromesso. Viviamo davvero in un mondo capovolto: l’interesse, ma che dico interesse, il legittimo diritto di vivere in un ambiente sano adesso e in futuro sembra un’utopia irraggiungibile di fronte al Moloch del profitto,che corrompe e domina incontrastato.


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