Lombardia, concorso annullato da 8 anni ma i dirigenti restano tutti al loro posto: in dieci anni ci sono costati 30 milioni
Alcuni hanno
fatto anche carriera, come il nipote di Formigoni e il biografo di Don
Giussani. In 31 furono assunti a tempo indeterminato grazie a un concorso del
2006 annullato definitivamente tre anni dopo. Sono lì ancora oggi, nonostante
l'ex governatore e la sua giunta siano stati condannati. La beffa del candidato
che si oppose alla morsa dei ciellini: "La Procura non archivi, c'è in
ballo un danno permanente che non si prescrive"
Sono lì ancora oggi e alcuni hanno fatto pure
carriera, dal nipote di Formigoni al biografo di Don Giussani. Sono i 31
protagonisti di un vero e proprio “assalto alla dirigenza” assunti con incarico
da dirigente a tempo indeterminato nel 2007 grazie a un concorso mai pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale e per questo annullato tre anni dopo in via
definitiva. E tuttavia conservano ancora oggi grandi scrivanie e lauti compensi
cui non avevano diritto. La loro permanenza in servizio ad oggi è costata 30
milioni di euro ed uno dei pochi frutti tangibili dell’impalpabile interessenza
tra potere ciellino e politica in Lombardia, dove la stessa Regione è stata
trasformata per anni in ufficio privato di collocamento a beneficio di
professionisti in quota parenti o in orbita a Comunione e Liberazione,
l’anomalia di sistema a cavallo tra lobby e fede che nel formigonismo ha
dispiegato tutto il suo potere, sbaragliando le residue resistenze e permeando
ogni ambito pubblico, fin dentro la “macchina” della Regione. Continua a
leggere….
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