Il giardino degli odori persi, Poesie Massimo Galli


Il giardino degli odori persi
Dire che d'ogni faro consumai la luce
che d'ogni essenza logorai il profumo
perché di te potessi cogliere
la vaporosa scia.
O dirmi dell'amore che stendeva
tra nubi l'errante sprofondare
del giorno, o della luna gli argentei
riflessi della tua incostanza.
O quanto sole, sparsi sulle labbra
perché d'amore ogni mio verbo fosse
luce ai tuoi passi o raggio all'antro
oscuro del tuo freddo non essere.
Un cielo di seppia s'è addensato sul
giardino degli odori persi,
tra le falle profonde d'essiccate parole
dove l'andare è nostalgia d'accordi.
Non più profumi aleggiano
evaporati in nubi d’oblio
non più melodie si odono
persesi come note al vento
insieme all'eco muta
delle mie preghiere
e il mio vagare d'ermo
su spartiti d'ombre.
massimo galli




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