Ecco il piano per i vaccini della Regione Piemonte. Ma è allarme sulle scorte
Partono le
lettere alle famiglie. L’assessorato alla Sanità: priorità al morbillo
Sarà una sfida tra le più impegnative, per la Sanità
e per il sistema scolastico piemontese: applicare il decreto del governo sui
vaccini obbligatori, per di più in un tempo ristretto, evitando che abbia un
impatto devastante sui servizi vaccinali e soprattutto sulle famiglie. A
maggior ragione, quelle che hanno i figli in regola con i nuovi adempimenti.
Tempi stretti
Non a caso la Regione - decisa a coordinarsi con le
scuole per non gravare sui genitori - scalda i motori con la circolare
attuativa presentata nei giorni scorsi da Renato Botti, direttore regionale
della Sanità, ai vertici delle Asl. E a seguire, inoltrata ad una lunga serie
di interlocutori: dai Dipartimenti di prevenzione all’Ufficio scolastico
regionale, all'Anci. Due gli assessori coinvolti: Antonio Saitta (Sanità) e
Gianna Pentenero (Istruzione).
«Lettere di
invito»
L’orizzonte è l’11 settembre, inizio del prossimo
anno scolastico. Ecco perché le Asl avvieranno subito le procedure di invito
alla vaccinazione di chi, in base alle anagrafi vaccinali, risulta non in
regola. Due le scadenze: entro il 31 luglio ai bambini che frequentano i nidi e
le materne; entro il 31 agosto ai bambini e ai ragazzi della scuola
dell’obbligo. La lettera di invito, inviata in duplice copia e spedita essenzialmente
per posta ordinaria, non specificherà per forza quali o quante vaccinazioni
mancano all’appello ma sarà tassativa nell’indicare data e ora della
convocazione. Per consentire la rapida partenza degli inviti contenenti la
prenotazione di primo accesso, le direzioni delle Asl dovranno pianificare le
sedute vaccinali aggiuntive, prevederne il numero e la sede, e organizzare
l’avvio delle attività entro settembre.
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