Dov’è il confine?, Renato Fedi


Dov’è il confine?
Lo sguardo mio
spazia verso l’orizzonte
che a gioventù donava albe di pensiero
e mai un tramonto in scuro,
sonda quel limite che unisce cielo e mare
alla ricerca d’immagini lontane.

E’ un mattino limpido
affrescato dalla voce dei gabbiani
a far contorno al fruscio dell’acqua
che lima dolcemente il bagnasciuga.

M’accarezza un vento lieve
e m’è compagno tra le ore assolate
spalmate tra sabbia ed onde,
attimi vestiti di sereno tra giorni tempestosi.


C’è nell’odor salmastro
che si respira a riva il profumo della nascita,
quel sapore d’infinito che soltanto il mare
crea tra i flussi e i reflussi di marea.

Socchiudo sereno gli occhi,
lascio all’anima questo suo momento
per darsi al canto dell’immensità,
lascio al cuore il compito
d’assaporare il piatto della vita.

Mi ritrovo piccolo, assente,
e una domanda attacca la mente
ch’ora mi pulsa di mille sensazioni,
è in questa assonanza di piaceri
che s’annida il mio confine?
(tratto dalla raccolta "Pazzo io?")




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