Anche in 3a categoria il numero sulle maglie come in A. Addio all’obbligo di schierare dall’1 all’11
Cade un altro
tabù nel mondo del pallone: la decisione riguarda dalla D fino alla serie più
bassa. Però la scelta resta facoltativa
Ciao ciao formazioni con il numero sulle maglie che
dall’1 all’11 identificano il ruolo: uno il portiere, 2 e 3 gli esterni bassi
(i terzini di una volta), 5 il centrale, 8 il regista, 10 il fantasista, 9 il
centravanti bomber: l’ultimo baluardo visivo del passato è caduto anche fra i
Dilettanti. La Lega nazionale dilettanti ha infatti deciso: con la nuova
stagione dalla serie D alla Terza categoria ogni calciatore potrà scegliere il
numero che preferisce. La storia del calcio dice che il primo fu Cruijff ad
anticipare i tempi. Con due adattamenti
rispetto alle serie professionistiche: sulle casacche non comparirà il cognome
del giocatore e la scelta di adottare la numerazione «libera» è facoltativa.
Anche se è già sicuro che specie nell’Interregionale molti club hanno già deciso
di attuarla per ragioni di merchandising.
Una modifica che ha riscosso molti «mi piace» tra i giocatori che ora
possono scegliere tra l’anno di nascita e una data particolare a livello
personale e o al proprio numero portafortuna, meno tra i dirigenti delle
categorie minori, dalla Prima alla Terza categoria. «In questo modo rischiamo
di avere dei costi aggiuntivi perché in alcuni casi non potremo utilizzare la
muta calcistica per più di un campionato», è la lamentela più comune. Certo è
che la stagione 2017-2018 si annuncia come quella delle molte novità. A livello
regionale il Comitato piemontese ha introdotto numerose varianti. Una tra le
più significative riguarda lo svolgimento del torneo di Eccellenza. Che
scatterà domenica 3 settembre e si concluderà il 29 aprile e che prevede un
solo turno infrasettimanale rispetto ai cinque delle scorse edizioni. Si andrà in campo mercoledì primo novembre,
di pomeriggio. Questo significa niente partite in notturna, recuperi esclusi.
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