A Renzo, Elena Milani


A Renzo
E quali errori mi spinsero a vivere,
a uccidere un passato di latte acido
e amari giorni di sole.
Quale odio covavo
nel tenero cuore gonfio
che mi bisbigliava incessantemente
di tornare a nascere altrove.
E tu, timido germoglio,
mi apristi la tua povera casa,
dove tua madre malata
sempre ti attendeva,
anche , quando vestita da sposa,
dormiva nella lucida bara.
Tu , giovane amore,
intrecciasti la paglia
per posarvi il figlio
che ti chiesi presto
ed ancora,col sasso ed il legno
costruisci rifugi per noi,
sempre più forti.
Quale padre,quale amore,
quale amico ,quale amante
saprà tenere tutto il dolore antico
ed incurabile
del mio cuore
che ha imparato a ridere,a vivere
fra le tue mani aperte,
fra i tuoi pugni chiusi.
elena
Foto Marc Riboud


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