Non solo poesie, Annalinda De Toffol


Non solo poesie.
Quando lui spinse il cancello della mia solitudine, il vento soffiava forte. Si erano raggruppate le nuvole, in un complotto contro la terra. Stavano aspettando l'attimo per colpire a suon di grandine il mio giardino.
Non suonò neppure Il campanello. Aprì ed entró senza esitare. In fondo alla stanza tra cuscini colorati, in un plaid bianco latte, c'ero io. Stavo fumando l'ultima sigaretta. Il calice era vuoto come pure la bottiglia di champagne. Fogli scritti, scarabocchiati, con parole stinte coprivano il pavimento.
Avevo pianto. 
Non era la prima volta che lasciavo libertà alle lacrime. Loro cadevano sui fogli e cancellavano pezzetti di vita.
Guardai quell'ombra dalla vaga figura conosciuta. Non dissi nulla. Cercai di ricordare chi fosse, non mi venne in mente.
Continuai a fumare la sigaretta, mentre lo sconosciuto raccoglieva i fogli, figli miei, partoriti di notte tra un sogno ed un incubo.
Ogni tanto mi guardava abbozzando un sorriso.
Schiacciai il mozzicone nel posacenere. Solo allora mi accorsi della mia nudità. Solo uno scialle copriva in parte il mio corpo. Non ricordavo dove fossero i miei vestiti. 
- che giorno è? Chiesi senza scompormi.
lasciando che lui guardasse i seni.
" Domenica" rispose.
Finì di raccogliere i fogli e si sedette accanto a me.
- Chi sei? 
"Non ricordi, l'ultima volta che ci siamo visti?"
disse prendendo la mia mano.
- Non ricordo, no, non ti conosco.
- Chiudi gli occhi e ascolta:
Abbassai le palpebre, mentre le sue braccia si chiudevano attorno a me. Sentivo battere il mio cuore insieme al suo. La sua voce ruppe nuovamente il silenzio divenne musica, orchestra sinfonica, divenne attimo e realtà 
- sono la tua coscienza, adesso alzati, vestiti ed esci.
Il temporale si sta allontanando ...

ADT 16/4/2017

da: Inchiostro dell'anima... Pluriversum Edizioni... Rosamaria

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