Intervista di Rosario Tomarchio al giovane attore siciliano Mario Coco


Salve cari amici di Scrivere per passione. Ho avuto il piacere di incontrare il giovane attore Mario Coco e molto gentilmente mi ha concesso un intervista e in modo particolare mi ha parlato del suo film   che avremmo il piacere di vedere a breve.“Povera Italia”.
“E' la storia di una banda di ladri improvvisati che si trova in mano un’ingente somma di denaro che per via di disguidi passa da una persona all'altra fino a quando, riacquistata, decidono con quei soldi di cambiare l'Italia.”
R.T.: Ciao Mario, ci racconti com’è nata la tua passione per il cinema?
Mario Coco: Intanto grazie per avermi proposto questa intervista, sono felice di potervi rispondere. La mia passione per il cinema è nata fin dalla più tenera infanzia. Il pretesto dell'amore a prima vista verso quest'arte meravigliosa fu il giorno in cui mio padre mi portò una videocassetta di un film di Charlie Chaplin, "La Febbre dell'Oro". Da lì in poi cominciai ad amare il cinema e ad approfondirlo in tutte le sue mille sfaccettature. Parallelamente alla visione dei film ho sempre tentato di portare sul piano
cinematografico il mio pensiero narrativo. A livello amatoriale ho girato una settantina di film, tutti sperimentali, tutti esercizi, che via via si sono diffusi anche in ambiti più vasti.
R.T.: Hai un film preferito? E per quale motivo?
Mario Coco: A dire il vero non ho un film preferito. Ho visto un numero illimitato di film ed è veramente difficile sceglierne uno in particolare. Ovviamente ci sono i film a cui sono più affezionato, anche per via di emozioni correlate a questi. Nella mia esperienza ho visto di tutto, dai film muti ai classici del cinema e in modo particolare di quello italiano, ma anche le perle più rare e le produzioni più nascoste. Tra i miei registi preferiti ci sono sicuramente Luciano Salce, Sergio Corbucci, Luca Rea, tutti i grandi registi del cinema di genere e molti altri, anche perché ogni regista ha un suo modo di fare e riesce a portare uno stile personale sullo schermo.
R.T.: Se  ti dico Nino Frassica?
Mario Coco: Se mi dici Nino Frassica potrei stare giornate intere a parlare di lui. E' una delle persone a cui sono più affezionato e che ammiro moltissimo. Per me è un onore avere il suo sostegno. Diciamo che è stato lui a farmi capire che avrei fatto bene ad andare avanti con le mie passioni. Mi segue sempre e questo mi fa piacere. L'ho sempre ammirato come artista e conoscendolo come persona posso dire che è veramente un esempio da seguire. Ha cercato spesso di coinvolgermi, sia in alcune interviste registrate a Messina, sia in un evento che si è tenuto a dicembre con ospite anche il regista Daniele Ciprì, e poi vengo menzionato pure nella sua Autobiografia (70% vera 80% falsa). Nino è un vero mito, potrebbe interpretare con classe e con il suo inconfondibile umorismo qualsiasi cosa. Ogni volta che ci sentiamo è un vero divertimento.
R.T.: Il tuo regista preferito?
Mario Coco: Come ho spiegato prima, scegliere un elemento singolo in campo cinematografico è molto difficile. Ho già menzionato Luciano Salce, Sergio Corbucci, Luca Rea, ma aggiungo tantissimi altri come Steno, Fernando Di Leo, Mariano Laurenti, Lucio Fulci, Ciprì e Maresco, Dino Risi, Giuseppe Tornatore, Vito Colomba, Charlie Chaplin, Buster Keaton, Charley Rogers, Nando Cicero. Registi con un grande passione che ci hanno regalato molti gioielli visivi.
R.T.: Come nasce l’idea di realizzare un film?
Mario Coco: L'idea di realizzare un film c'è sempre stata. Io ho fatto esperienza con vari lavori che però non sono stati diffusi, mentre questo film a cui sto lavorando è la mia prima opera che viene diffusa in modo vasto. Infatti ci saranno diverse proiezioni in giro. Il mio desiderio è quello di poter esprimere concetti umoristici, visivi e sociali e di poter raccontare in modo disincantato e candido una storia che si distacca dagli standard attuali.
R.T.: Ci parli di “Povera Italia”
Mario Coco: "Povera Italia" è il film in questione a cui sto lavorando già da diverso tempo e che dovrebbe essere pronto nel periodo di Maggio. E' una storia surreale, ma con accenni alla situazione italiana in una chiave fantasiosa e divertente. Un grande appoggio è dato da tutti gli attori che prendono parte al film, sia grandi professionisti, sia nuove promesse e cari amici. Posso anticipare la presenza di Francesco Scimemi, Chicco Coci, Stefano Raffaele, Gabriele Savasta, Giovanna Verdelli, attori bravissimi come Fabrizio Spedale, Lorenzo Procacci Leone, Emanuele Leotta, Gabriele Arena, Angelo Savasta, Giacomo Di Nicolò, Angela Favella, Franco Gasparri, Ivan Zingariello, Antonio Reitano, Antonio Agosta, ma anche carissime persone come Rosario Tomarchio, Maria Grazia Proietto, Davide Abriano, Karym Daidone, Lusy Nicotra e Giovanni Proietto Cartillone e due splendide promesse, ovvero Beatrice Cristofaro e Roberta Arcifa con cui ho lavorato meravigliosamente e che saluto con affetto. Ma il cast non si ferma qui, perché ci saranno anche molte altre sorprese che per il momento non vogliamo svelare, perché si tratta di attori che il pubblico conosce e che avrà piacere di sapere chi sono proprio quando il film uscirà. Non può mancare il mio amico Sebastiano Marino, storico e caro collaboratore e le musiche con pezzi originali creati dai Vulkanica e dal maestro Antonio Oliva, con la collaborazione di Carmen Cilione e di Gianluca Rando. Il film racchiude in se comicità, poesia, amore e azione in un concentrato che spero che venga gradito anche dal pubblico. Anche dal punto di vista tecnico è molto particolare, girato a metà tra il tradizionale e l'innovativo. E' un progetto in cui credo molto. A breve apprenderete molte sorprese.
R.T.: Com’è nato il titolo del film? Ti sei ispirato a qualche attore o regista del passato? Se sì a quale?
Mario Coco: Il titolo del film è nato osservando ciò che ci circonda. E' un'esclamazione che secondo me racchiude al meglio l'insieme di fattori che oggi sono presenti nel nostro paese, ma così come uno dei messaggi che cerca di lanciare il film, non bisogna mai perdere le speranze. Come in ogni lavoro ci sono ovviamente delle ispirazioni dietro, in modo particolare alla vecchia commedia italiana, fatta di attori e soprattutto di caratteristi, figure che oggi spesso mancano. Saranno visibili ispirazioni alle mie fonti-guida dirette come Nino Frassica, David Emmer, e poi a Steno, a Umberto Lenzi, a Massimo Troisi, a Paolo Villaggio, a Dino Risi e a tanti altri. Ma la cosa più visibile è una vis artistica del tutto originale di cui sono ideatore. Ci saranno dei pezzi nonsense molto particolari che sono esempi della mia visione umoristica.
R.T.: Progetti per il futuro?
Mario Coco: I progetti per il futuro sono molti. Momentaneamente sono impegnato a rifinire "Povera Italia" per le proiezioni che ci saranno nei prossimi mesi e spero che vada tutto per il meglio. Vi invito a seguirci sempre, anche perché vi aspetteranno ancora molte altre sorprese. Sto già pensando al mio prossimo film, ma è ancora presto per parlarne e bisogna vedere intanto l'esito del mio primo lavoro. Vi ringrazio per l'intervista. Per me è stato un vero piacere e complimenti per alla vostra professionalità. 
Fonte 
Rosario Tomarchio

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