RITORNO, DI STEFANIA PELLEGRINI
Fu l'odore dei freschi tramonti
sul Suir
ove rosseggia adagiata
Waterford
o l'accogliente dolcezza
racchiusa tra le sue mura
o fu il canto argentino
di quei giorni.
Io che di città
vedevo fioco bgliore,
quell'amore
non l'avevo dimenticato.
Così tra le nebbie
la voce scalpitava l'ardore
del cavallo brado d'allora
e pareva traghettare
la mia ombra tra le case.
Oh, mai ritorno
fu così desiderato
tanto che umida di lacrime
la voglia
spingeva, spingeva
a ormeggiare ancora.
sul Suir
ove rosseggia adagiata
Waterford
o l'accogliente dolcezza
racchiusa tra le sue mura
o fu il canto argentino
di quei giorni.
Io che di città
vedevo fioco bgliore,
quell'amore
non l'avevo dimenticato.
Così tra le nebbie
la voce scalpitava l'ardore
del cavallo brado d'allora
e pareva traghettare
la mia ombra tra le case.
Oh, mai ritorno
fu così desiderato
tanto che umida di lacrime
la voglia
spingeva, spingeva
a ormeggiare ancora.
Stefania Pellegrini ©
(Dalla raccolta Isole - END Edizioni)
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