La poesia di Alla Gorbunova
"La poesia per me è quasi l'unica libertà. E' il metodo della creazione
spirituale più radicale, il mio "sì" e il mio "no", l'accettazione e la
rivolta nello stesso tempo..."
Nata a Sanpietroburgo nel 1985, Alla Gorbunova si è laureata in
Filosofia presso l'Ateneo della sua città. Ha pubblicato versi su varie
riviste, e vi collabora con saggi e articoli. Due sono le raccolte di
poesie pubblicate e nel 2011 è entrata nella "short list" del
prestigioso premio letterario Andrej Belyj.
"...Se dovessi tentare di descrivere la mia poesia nel suo complesso,
direi che essa è contraddistinta dall'abbondanza della cosidetta
problematica "metafisica"; ma, ciononostante, nei miei versi tendo ad
andare verso la semplicità delle cose e del mondo, che sono così come
sono e nulla più..." Alla Gorbunova
Le nozze dell'albatros
(Il lago di Osinovskoe)
contemplando le cose, scopri la via dei miracoli.
la scala scavata nella sabbia, conduce alla spiaggia deserta.
siedo lì da solo - eremita e mago, ho accanto la bici ar-
rugginita,
una bottiglia di birra scura, un'orma cancellata.
le mie dita si riversano nel lago, come fiumi.
affido la memoria ad Aleksandr, Evgenij, Jurij, Roman,
Ivan.
affido le orecchie alle voci di *rusalke,
affido gli occhi agli avannotti e ai bagliori sott'acqua.
affido il naso all'odore di alghe, di resina, di sabbia.
la mia bocca tace e non conosce parole,
come la bocca di un pellicano, in cui freme la preda.
il mio cuore è la casa di una persona misera.
la mia mente - il palazzo del nirvana.
*Rusalka, nella mitologia slava è la ninfa delle acque.
Già da alcuni anni un giovane albatros esegue la danza nuziale davanti
alla sua amata: si pulisce le piume, si guarda attorno, fa schioccare il
becco e si arruffa.
- Anche a voi è rimasto poco tempo, come a noi - ha detto al giovane
albatros un pinguino dagli occhi gialli, che vive ad alcune miglia dai
massi Moeraki di *Septaria, - ci estinguiamo, e anche voi vi
estinguerete. Centocinquanta anni fa quasi tutti siete serviti per le
piume per i cappelli da signora, da cui poi è sorta la fiaba di una
principessa e del suo cappello bianco, per il quale sono stati soppressi
uccelli stupendi. Nel mare si è esaurito il pesce e recentemente tua
sorella allattatrice ha sputato un pezzetto di plastica al suo uccellino
assieme al cibo. O ti uccideranno per diletto, o inghiottirai un'esca
di budella di pesce, infilzata su un amo.
Creati per il volo, con membrane d'uccello sulle zampine con le narici
sui lati del becco e con le rigide ali strette, decine di milioni di
anni fa veniste in questo mondo dalla terra celestiale degli albratros.
Quali canzoni vi canta il mare, la vostra madre allevatrice?
Il giovane albatros porta alla sua amata molluschi e calamari, piccoli pesciolini e il suo cuore, di certo ardente.
Domani l'Eternità li unirà in matrimonio. Domani il giovane albatros
preparerà il suo nido in quello stesso posto dove è uscito dall'uovo.
Domani tutto il *Capo Taiaroa - le foche coperte di pelliccia,
che vivono sulle rocce, i leoni di mare, che abitano sulla sabbia, i
cormorani maculati e i beccaccini-gazze - danzerà alle loro nozze.
* Massi Moeraki, sfera di pietra dalla forma particolare situate
in zone costiere della Nuova Zelanda. Septaria, corpo rotondeggiande di
natura calcarea attraversato da fessure.
* Capo Taiaroa, località a sudest della Nuova Zelanda, famosa per le colonie di albatros.
contemplando le cose, scopri la via dei miracoli.
la scala scavata nella sabbia, conduce alla spiaggia deserta.
siedo lì da solo - eremita e mago, ho accanto la bici ar-
rugginita,
una bottiglia di birra scura, un'orma cancellata.
le mie dita si riversano nel lago, come fiumi.
affido la memoria ad Aleksandr, Evgenij, Jurij, Roman,
Ivan.
affido le orecchie alle voci di *rusalke,
affido gli occhi agli avannotti e ai bagliori sott'acqua.
affido il naso all'odore di alghe, di resina, di sabbia.
la mia bocca tace e non conosce parole,
come la bocca di un pellicano, in cui freme la preda.
il mio cuore è la casa di una persona misera.
la mia mente - il palazzo del nirvana.
*Rusalka, nella mitologia slava è la ninfa delle acque.
La cascata
mi alzerò, mi ergerò,
o come scheggia mi porterai via,
acqua montana,
che strilli, che strappi
il mio corpo in schegge,
che scorri oltre l'argano,
tu acqua, che precipiti a strapiombo.
alla quale si accostano pavidi
il capriolo e il ghittone,
nella quale le ninfe dalla pelle azzurra sciolgono
la schiuma di capelli.
canzone tonante, canzone che crea in eterno,
che sfonda la terra sotto di me,
che colpisce le ginocchia,
che scaraventa di slancio
in un turbinìo vertiginoso. Alla Gorbunova
(Traduzione di Paolo Galvagni - tratto da "Poesia" - Gruppo Crocetti Editore)
(foto tratte dal web)
mi alzerò, mi ergerò,
o come scheggia mi porterai via,
acqua montana,
che strilli, che strappi
il mio corpo in schegge,
che scorri oltre l'argano,
tu acqua, che precipiti a strapiombo.
alla quale si accostano pavidi
il capriolo e il ghittone,
nella quale le ninfe dalla pelle azzurra sciolgono
la schiuma di capelli.
canzone tonante, canzone che crea in eterno,
che sfonda la terra sotto di me,
che colpisce le ginocchia,
che scaraventa di slancio
in un turbinìo vertiginoso. Alla Gorbunova
(Traduzione di Paolo Galvagni - tratto da "Poesia" - Gruppo Crocetti Editore)
(foto tratte dal web)
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