Parla il libico al-Sarraj, la battaglia dei vitalizi, la svolta dell’Italia digitale e la notte degli Oscar


Parla il libico al-Sarraj
Il premier libico Fayez al-Sarraj descrive in un’intervista i passi avanti compiuti grazie al patto con l’Italia, definito «punto di svolta nella lotta contro i trafficanti di uomini»: secondo al-Sarraj «è fondamentale il controllo del confini meridionali». Al nostro Francesco Semprini il premier libico ha sottolineato che i rapporti con gli Stati Uniti sono stabili anche dopo il cambio di amministrazione a Washington, ribadendo l’importanza di combattere Isis, «un rischio per tutto il mondo». 

La battaglia dei vitalizi
Matteo Renzi torna in tv dopo le dimissioni da segretario, attacca Massimo D’Alema e difende il ruolo del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel governo Gentiloni, dopo che La Stampa ha riferito uno sfogo del responsabile del Tesoro. Nell’editoriale Marcello Sorgi affronta il nodo dei vitalizi, la prossima battaglia che vedrà scontrarsi il Movimento Cinque Stelle e il Pd: la partita dei privilegi si intravede minacciosa sulle urne.ì
La scissione consumata la scorsa settimana nel Pd dà vita a un nuovo partito: Mattia Feltri ci ricorda le scelte più bizzarre nel variegato mondo politico italiano, dagli alberi agli ossimori.

La svolta digitale
Il commissario per il Digitale di Palazzo Chigi, arrivato da Amazon, Diego Piacentini, spiega in un’intervista la strategia per portare nell’epoca digitale la Pubblica amministrazione italiana, con una squadra di giovani: «Stiamo creando il sistema operativo del Paese, come costruire le fondamenta di una casa», dall’anagrafe connessa a un app per i servizi al cittadino.
Negli Stati Uniti di Trump si registra invece un boom dei corsi di autodifesa digitale: sempre più persone vogliono proteggere i loro dati.


È sempre l’8 marzo
La nostra attenzione al mondo delle donne non deve mai venire meno: oggi debutta una nuova rubrica sul sito de La Stampa. Si intitola «È sempre l’8 marzo» e viene inaugurata da Francesca Sforza con un ragionamento sulla netta prevalenza di un genere nell’ambiente della scuola.

La notte degli Oscar
Sembrava un’edizione senza sorprese, fino all’ultimo secondo, quando Warren Beatty ha annunciato La La Land come miglior film. Ma la busta era sbagliata: a vincere è stato Moonlight. L’Italia porta a casa la statuetta per il “miglior make-up” con Bertolazzi e Gregorini.
Buona settimana e buona lettura,
Maurizio Molinari La Stampa



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