"Nulla succede per caso", di Salvatore Scalisi

 


- Be’, io ho finito – dice Valeria.

- Se non ha altri impegni può intrattenersi un po’ – risponde Giovanni, seduto sulla poltrona.

- Ok. –

- Si accomodi pure. –

La donna si siede sull’altra poltrona.

- L’ho vista l’altro giorno, in spiaggia – afferma l’uomo.

- Sì? Lei dov’era? – risponde Valeria.

- Disteso poco distante. –

- C’erano pochi bagnanti, strano che non mi sia accorto di lei. –

- Era distratta dal meraviglioso mare e … dal suo inseparabile amico – Giovanni indirizza lo sguardo sulla borsetta della donna.

- Si riferisce al libro? – replica Valeria, accennando un sorriso.

- Sì. –

- È il mio passatempo. –

- Già. Cosa stava leggendo? –

- Un saggio di un autore russo. –

- Lettura interessante. –

- Sì, abbastanza interessante; devo ancora finirlo. –

- Oltre alla narrativa mi sono cimentato con la saggistica; per carità, nulla di paragonabile con i grandi autori, è stata una piacevole divagazione. –

- Sì, li ho letti – afferma Valeria. – Ho letto molti dei suoi libri. Ecco, non mi consideri una sua fan, non lo sono di nessuno autore, su questo voglio essere chiara. –

- Certo, ha le idee abbastanza chiare, ed immagino che ne vada fiera. –

- Non ci penso, è una cosa naturale. –

- Lei è una meravigliosa persona. A proposito, vorrei farle i miei complimenti. –

- Per cosa? –

- Ho avuto il piacere di poter ammirare la sua bellezza, l’altro giorno in spiaggia. –

- Credevo che l’avessi sorpreso come lettrice compulsiva. –

- Sì, ma evidentemente lei è una fonte di meravigliose sorprese. Posso offrirle qualcosa da bere? –

- Perché no! –

- Un’aranciata? –

- Sì. –

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