Penna: Il soprintendente lascia la “Cittadella” – Un’altra occasione persa per Alessandria

Penna: Il soprintendente lascia la “Cittadella” – Un’altra occasione persa per Alessandria
Temo che la
notizia del trasferimento del Soprintendente alle belle arti e al
paesaggio che da pochi mesi si era insediato nella Cittadella per
seguire le province di Alessandria, Asti e Cuneo non farà particolare
rumore e non desterà troppe preoccupazioni nei responsabili
amministrativi e politici della città. Da parecchi mesi, infatti, sul
futuro e le prospettive del “Compendio” della fortezza settecentesca è
calato un silenzio che sottende un esplicito disinteresse.
E questo
capita dopo una fase che aveva, per un particolare impegno della passata
amministrazione, visto scoprire e, finalmente, riconoscere la
Cittadella – uno dei più significativi monumenti europei di architettura
militare del XVIII secolo – a livello nazionale. Elemento che portò il
ministro dei Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, a
visitare, nel marzo 2016, il complesso. E, come conseguenza, convinto il
governo di allora a investire una cifra significativa (25 milioni di
Euro) per primi interventi di messa in sicurezza e ristrutturazione
della struttura.
La decisione
di insediare il responsabile della Soprintendenza di un’area
comprensiva di tre province all’interno della Cittadella era la
conseguenza di quella attenzione e di quell’impegno. Fare della
fortezza e della sua valorizzazione un elemento strategico in grado di
catalizzare un interesse di area vasta, paragonabile ad una seconda
“Venaria” per il sud del Piemonte.
All’indirizzo
del governo nazionale avrebbe, però, dovuto seguire un analogo impegno
organizzativo, progettuale e di iniziativa delle amministrazioni locali,
in primis di Comune e Provincia, e della Regione. Che, in tutta evidenza, non c’è stato.
Le ragioni
di questa mancanza di azione, siano esse per sottovalutazione,
inettitudine o incompetenza, rischiano comunque adesso di vanificare i
risultati conseguiti e ricacciare la Cittadella nella dimenticanza e
nell’oblio. Un bene che in questa situazione e in carenza di risorse
risulterà, oltretutto, sempre più difficile da custodire, tutelare e
salvaguardare. Mentre andrà persa, per la città, una importante e
ulteriore occasione di arrestare il suo declino.
Renzo Penna
presidente “Città Futura”

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