La poesia di Anna Achmàtova
Anna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko, nasce in un sobborgo di Odessa a Bolsoj Fontan , il 23 Giugno 1889 e muore a Mosca il 5 Marzo del 1966. Una delle voci più importanti della poesia russa del Novecento, non amava l'appellativo di poetessa, e preferiva farsi definire poeta, al maschile.
Iniziò a scrivere presto, Sera (1912), Rosario (1914), Lo stormo bianco (1917), rivelando sin da subito una novità espressiva e il culmine e il vertice di una mescolanza di opposti, di una ridda ampia di simboli e di anti-convenzioni.
Iniziò a scrivere presto, Sera (1912), Rosario (1914), Lo stormo bianco (1917), rivelando sin da subito una novità espressiva e il culmine e il vertice di una mescolanza di opposti, di una ridda ampia di simboli e di anti-convenzioni.
Lascio la casa bianca e il muto giardino.
Deserta e luminosa mi sarà la vita.
Nessuna donna saprà cullarti
come io ti celebro nei miei versi:
non scordare la tua cara amica
nell’Eden che hai creato per i suoi occhi,
per me che spaccio una merce rarissima
e vendo il tuo tenerissimo amore.
LA MUSA
Quando la notte attendo il suo arrivo,
la vita sembra sia appesa a un filo.
Che cosa sono onori, libertà,
giovinezza
di fronte all’ospite dolce
col flauto nella mano? Ed ecco è
entrata.
Levato il velo, mi guarda attentamente.
Le chiedo: “Dettasti a Dante tu
le pagine dell’Inferno?” Risponde:
“Io”.
LA PASSEGGIATA
La piuma urtò il tetto del calesse.
Io lo guardai negli occhi.
Il cuore si struggeva, non sapendo nemmeno
la causa della pena.
Sera senza vento, avvinta di tristezza
sotto l’arco del cielo nuvoloso,
il Bois de Boulogne pareva
tracciato a china in un album antico.
Aroma di benzina e di lillà,
una guardiga quiete...
Di nuovo egli toccò le mie ginocchia
con la mano che quasi non tremava.
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| Vincent Van Gogh |
La poesia Anna Achmatova è spoglia, essenziale, diretta. Essenzialità che se da un lato riveste il simbolo di grazia e misura, dall’altro inizia a sperimentare l’esasperazione di un fondo lungo e denso di immagini e oggettualità. Parla d'amore, di desiderio, di abbandono attraverso pochi dettagli, che possono essere un lume, un guanto, un tappeto..
Sulla sua poetica ebbe molta influenza la conoscenza delle opere di Dante Alighieri, come anche testimonia il filosofo Vladimir Kantor: «Quando chiesero ad Anna Achmatova, la matriarca della poesia russa, “Lei ha letto Dante?”, con il suo tono da grande regina della poesia rispose: “Non faccio altro che leggere Dante”.



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