Diego Velazquez e “Las Meninas”
Diego Velazquez e “Las Meninas”
Diego Velazquez e “Las Meninas”

A cura di Manuela Moschin
“Simboli e Segreti” i significati nascosti nei grandi dipinti Testi di Paul Crenshaw con Rebecca Tucker e Alexandra Bonfante-Warren.
“L’infanta
Margherita accudita dalle damigelle d’onore da cui il quadro prende il
nome, volge lo sguardo sui genitori, pubblico a cui il dipinto è
destinato. All’epoca lei era l’unica erede al trono. Una sorellastra
maggiore era stata costretta a rinunciare al diritto di successione, ma
il trono alla fine andò a suo fratello minore Carlos”.
Nel volume “Simboli e Segreti” si
possono scoprire alcuni interessanti enigmi celati nei dipinti. In
questo articolo porremo attenzione verso un’opera appartenente alla
storia dell’arte barocca conservata nel Museo Del Prado di Madrid. Si
tratta di un dipinto di grandi dimensioni (cm. 318X276) intitolato “Las Meninas” (damigella d’onore) (Fig. n° 1) eseguito da Diego Velazquez.
Esso rappresenta una chiara testimonianza della vita di corte spagnola
che si svolgeva nella Real Alcazar di Madrid del re Filippo IV e della
regina Mariana. I coniugi furono rappresentati nello studio del pittore
che nel dipinto si è autoritratto. (Fig. n° 2)

L’infanta Margherita figlia dei sovrani, nata nel 1651, è stata raffigurata al centro assieme alle sue damigelle (le meninas) e due nani Mari-Barbola e Nicolasito Pertusato, quest’ultimo
sta stuzzicando il cane con il piede. Velazquez, Margherita e la nana
volgono lo sguardo verso lo spettatore mentre la regina Mariana D’Austria e il re Filippo IV si
intravedono nell’immagine riflessa sullo specchio posto sullo sfondo
del dipinto (Fig. n°4).Pare che il pittore volesse richiamare la celebre
opera di Jan Van Eyck “I coniugi Arnolfini” un tempo appartenente alla collezione reale spagnola (Fig. n°3).

Sulla porta appare il cerimoniere di palazzo della regina Don Josè Nieto Velazquez,
probabile parente del pittore che sta annunciando la presenza dei
reali. Tutta la composizione è stata studiata con cura, il re e la
regina sebbene siano stati dipinti soltanto come un riflesso nello
specchio rappresentano il fulcro dell’opera e il punto focale della
composizione (Fig. n°4).

L’artista che dichiarava di non ricevere compensi per i suoi quadri, nel 1659 ottenne un cavalierato dell’Ordine di Santiago,
come si può notare dalla croce rossa dipinta sul petto. Probabilmente
l’insegna fu aggiunta alcuni anni dopo che il dipinto fosse terminato,
ovverosia dopo la conferma del cavalierato. La sua tecnica pittorica
altamente raffinata è evidente nella riproduzione dei panneggi
dell’abito della principessa e nella rigorosa rappresentazione
prospettica.
Velazquez discendeva per parte di padre dalla nobiltà portoghese; tra il 1622 e il 1623 si recò a Madrid dove fu nominato “Pintor del Rey”.Nel 1627 venne nominato “Ujier de la Camara” (usciere) a seguito di una gara di pittura e successivamente Gran Maresciallo di corte. Di
fondamentale importanza fu l’incontro con Rubens giunto in Spagna nel
1628, il quale lo esortò a recarsi in Italia, dove nel 1650, eseguì un
ritratto per il papa Innocenzo X dal quale ricevette una catena d’oro
come premio.
Raccontano ancora gli autori:
“La figura di profilo sta nell’arco della porta in fondo all’ampia galleria nel Palazzo dell’Alcazar, decorata da quadri di Pieter Paul Rubens.
Egli precede la coppia reale quando si sposta nel Palazzo, annunciando la loro presenza”.
“Velazquez dà prova della sua tecnica pittorica con gli stupendi panneggi dell’abito della principessa. Un collega artista (Luca Giordano) definì Las Meninas Teologia della Pittura”.
Arrivederci in arte
Manuela

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