SERENITÀ, Anna De Filpo


SERENITÀ
Ho ascoltato la tortora.
Come canta ordinata,
come pettina il tempo,
come ingoia le ore e dipinge
le storie che si perdono in echi lontani,
mentre, in questo paesaggio marino
sale alle narici il sale del mare!
Come torna al mio cuore il canto del cuculo
dalla campagna in sole, 
tra le cicale frenule d'amore 
e l'aria è già pulviscolo d'oro,
esattamente come allora!
Quel monte Dolcedorme 
come gigante buono guardava la mia casa
e riposava a nord l'Estate tra le spighe lontane 
del campo infiammate, 
e sorrideva poi la sera
col buio delle lucciole mezze illuminate e mezze nere,
che giocavo a rubarle tra le mani
come folletti stregati!...
Quanto di piccole cose, felicità
si gonfia come il sacro ventre di una madre, 
e quanto m' aggrada cogliere 
della Natura i suoi gioielli, i bei germogli,
e ruzzolarli nelle rimembranze
dei giovanili momenti
che più non torneranno, 
e tingono di sangue, a tratti il sole!
Ma presto torno fanciulla che fermando il tempo 
riprendo fiduciosa in mano la vita con i suoi colori 
e indosso il bel vestito
e colgo dai muretti in festa rinverditi, un fiore,
mentre corre furtiva una serpe
ed occhieggia la macchia Mediterranea, 
e scotta il sole.
Di ore scialbe è tutto il resto, lo sente bene il cuore!

DIRITTI RISERVATI, Anna DE FILPO @ COPYRIGHT
13/06/2017
In foto, il DOLCEDORME



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