ELEZIONI COMUNALI ALESSANDRIA, by Tufano Giovanni
Personalmente, mi è difficile esprime un giudizio sull’ex sindaca di Alessandria, Maria Rita Rossa, se non riconoscere, che quando era stata eletta aveva di fronte un percorso molto complicato, una città in dissesto da mettere i conti in ordine.
Le conseguenze erano sotto gli occhi di tutti, strade dissestate, tutti gli spazi del verde abbandonati a se stessi, nessuna iniziativa socio culturale, se non l’indispensabile, insomma una città in completo declino.
A mio giudizio nel primo turno elettorale con circa il 45% dei votanti aventi diritto, aveva ottenuto una relativa maggioranza, ma purtroppo per Lei, aveva fatto il pieno dei voti, la sua collocazione politica molto vicino all’attuale segretario del P.D., Matteo Renzi, le ha precluso i voti di una parte consistente del centro sinistra, che non vede in Renzi un serio esponente della tradizione del partito, con una astensione che non le lasciava nessuna speranza di essere rieletta, vedi il caso Fassino su Torino.
Vorrei inoltre sottolineare che gli apparentamenti, e le esortazioni del capolista escluso dal ballottaggio, di votare questo o quel candidato sono ridicoli, la gente vota se è convinta, altrimenti si astiene e le esortazioni a orientarsi su un nuovo candidato, in democrazia non servono a niente.
I cittadini votano se le proposte politiche sono credibili, come i candidati, leader come Matteo Renzi, che ha distrutto il P.D. con una politica divisiva di destra, certo non voteranno mai per il centro destra, quando le proposte alternative non trovano soddisfazione, hanno una sola arma a disposizione, l’astensione.
In Alessandria, come del resto in tutta l’Italia, si sono recati alle urne una media che non arriva neppure al 50%, Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha ottenuto al ballottaggio 18.762 voti (il 55,68%) vincendo le elezioni, ma solo il 24,76% sugli aventi diritto al voto. (iscritti aventi diritto al voto 75.761).
Nulla di peggio, che avere un presunto leader che non vede la realtà della situazione, ma manifesta in modo arrogante un ridicolo grafico diffuso dalle T.V. nazionali con i comuni oltre i 15.000 abitanti, in maggioranza conquistati dal P.D..
Come dire che 65 auto Panda, valgono come 55 Ferrari, la perdita di città storiche del P.D., come Genova, Parma, Pistoia,La Spezia, L’Aquila, Sesto S. Giovanni, ecc., sia colpa dello spirito santo, un segretario serio si sarebbe dimesso, come fece D’Alema da Presidente del Consiglio, per una tornata elettorale negative alle europee.
La speranza è che Bersani e tutti i fuori usciti dal P.D.,con Pisapia e altri che certamente si aggregheranno, sappiano trovare un programma comune che faccia gli interessi di tutti i cittadini, e che gli arroganti e incapaci seguaci del “guappo”di Firenze insieme alla sua corte , Serracchiani in testa, si tolgano dai piedi.
Tufano Giovanni
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