Scende la sera, Maurizio Donte
Scende la sera
Scende la sera ancora e tutto vibra
nel palpito silente del mio cuore,
dove per sempre s'è perduto amore.
È là che vola in cielo e poi si libra
nel palpito silente del mio cuore,
dove per sempre s'è perduto amore.
È là che vola in cielo e poi si libra
come una nube lenta che si sfibra
al vento; e passa veloce il dolore
che esacerba il mio vivere: rancore
amaro che consuma ogni fibra
al vento; e passa veloce il dolore
che esacerba il mio vivere: rancore
amaro che consuma ogni fibra
dell'esistere. Inutile rincorsa
è la vita, perduta tra le mille
solitudini accanto a me vissute
è la vita, perduta tra le mille
solitudini accanto a me vissute
in sogno, verità eterne intessute
d'illusioni: e cos'è, il Vero? Faville
di luce sul finire della corsa,
d'illusioni: e cos'è, il Vero? Faville
di luce sul finire della corsa,
in un viaggio che in borsa
non mette altro che dolore. Nulla
resta di noi, una canzone che culla
non mette altro che dolore. Nulla
resta di noi, una canzone che culla
nel vento che s'annulla
e riposa col tempo che finisce
l'ultimo sogno e rapido svanisce.
e riposa col tempo che finisce
l'ultimo sogno e rapido svanisce.
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