LISTA ROSSA: La vera storia del dissesto di Alessandria

Cinque anni fa la Corte dei Conti di Torino a causa dell’enorme buco di bilancio, ha sentenziato il fallimento del’Azienda Comune di Alessandria. 

All’epoca, tra l’altro, le tre grandi Partecipate vantavano un credito dalla precedente Amministrazione, per una media di 20 milioni di euro ciascuna, praticamente almeno due (AMIU e ATM) erano in una situazione fallimentare!, cosa che poi è inevitabilmente successa. 

Il Cissaca era creditore di 8 milioni di euro, l’Aspal con gravi problemi di bilancio, il teatro comunale chiuso per la presenza di amianto e la conseguente perdita del posto di lavoro dei dipendenti del teatro (in seguito assunti da Amag).

Se non si fosse deliberato il dissesto l’allora Prefetto Ameglio avrebbe sciolto il Consiglio comunale mandando tutti a casa, sarebbe arrivato un Commissario governativo che avrebbe comunque deliberato il dissesto e avendo come unico obiettivo di arrivare al pareggio di bilancio in tempi rapidi, avrebbe praticato tagli consistenti di posti di lavoro in Comune e nelle Partecipate, venduto immobili e quant’altro. 
Occorre infatti ricordare che un Commissario non ha il problema del consenso elettorale.

L’appena insediata Amministrazione Rossa scelse responsabilmente di non deliberarlo e di gestire il futuro (senza un euro in Cassa) e con le rigide condizioni della Legge Monti sui comuni in dissesto: Impossibilità di contrarre mutui per lavori pubblici, impossibilità di assumere personale, tasse locali ai massimi livelli per cinque anni, ecc. (le stesse alle quali sarebbe dovuto sottostare il Commissario governativo). 

Due anni fa, quindi in soli tre anni, con la riduzione di 20 milioni di euro delle spese correnti, è stato raggiunto il pareggio di bilancio e il rientro nel patto di stabilità e solo a quel punto si è potuto contrarre mutui per iniziare ad effettuare una serie di lavori pubblici.

Questi sono i fatti concreti, le accuse circolanti sono solo parole strumentali e promesse da campagna elettorale, per denigrare l’avversario politico allo scopo di racimolare voti.
Lista Rossa
LAVA Pier Carlo
Candidato al Consiglio comunale



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