MARY ALLA STAZIONE, di Vittoriano Borrelli
Mary fa l'amore con me senza un motivo
per lei la vita è solo il suo respiro
Mary mi promette pensieri più fedeli
Mary ha gli occhi scuri e così seri
Poi mi lascia solo a morire qui nel letto
ma ritorna ancora a dormire sul mio petto
Mary fa l'indiana è il mio tramonto rosso
noi ci vediamo sempre di nascosto
Nella notte insieme inventiamo prime volte
aggrappati ai fili della nostra sorte
E' una bugia mia è quello che non ho
il nostro incontro è un giorno nel metrò
Nell'aria c'è l'odore di un novembre di città
le strade sono quelle ognuno ha la sua età
Mary alla stazione mi fa ciao con la mano
con lei una valigia e un cappello un po’ strano
Poi mi dice andiamo via da qui
prendiamo insieme il nostro solito tassì
Mary alla stazione…
La televisione non mi va questa sera
uguale anche per lei che è così seria
Guarda che casino ora mi sta vicino
e si rispoglia ma senza più voglia
Io le accarezzo il viso ma sono già pentito
era meglio sai non incontrarci qua
Mary cioccolata Mary un po’ ruffiana
Mary non è più innamorata
Mary ragazzina con lo zucchero filato
poi mi sorride ma so che è un addio
Mary ed i miei conti a fine settimana
Mary con la pioggia e la rugiada
La gente va di fretta con troppa serietà
vorrei tornare indietro ma sono ancora qua
Mary alla stazione mi accarezza i capelli
vorrei stringerle le mani e dirle ancora rimani
Sentimento di amarezza dentro me
mentre tutto si ribella ai miei perché
Mary alla stazione
non si volta più indietro
io la guardo sparire
in quel misero treno
L'aria è quella di un novembre di città
il vento mi riporta in fretta alla realtà
(Tratto da “Le parole del mio tempo”)
(Puoi ascoltare il brano anche da qui: Le mie canzoni sono differenti)
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