Maestra orafa valenzana: “Così ho realizzato un gioiello grande come mezza scrivania”

Elisa Annaratone, diplomata all’istituto Cellini, ha lavorato su un disegno del libanese Massoud. La sua creazione è esposta al Lingotto
Elisa Annaratone, la maestra orafa con in primo piano un collier dall’inusuale chiusura sul davanti, a calamita
PIERO BOTTINO VALENZA
Lo chignon, lo sguardo, il sorriso. Ma soprattutto sono importanti le sue mani, che creano a Valenza oggetti preziosi con sapere antico, ma visione moderna. Lei è Elisa Annaratone, maestra d’arte diplomata all’istituto Cellini, ma al contempo figlia d’arte perché la passione per l’oreficeria gliel’ha trasmessa il padre, lasciandole anche il laboratorio e il tradizionale «banchetto». Il resto ce l’ha messo lei, scegliendo la strategia produttiva e commerciale: il «bello e ben fatto» del Made in Italy, che trova sponda in Phm, Piemonte Hand Made, progetto in scena questo fine settimana al Lingotto di Torino durante l’ottava edizione di «Operae», la fiera del design indipendente. 
Pmh ha abbinato una galleria, un designer e un artigiano per produrre opere uniche da mettere sul mercato. Elisa è la «mano» che ha realizzato l’idea di un giovane libanese Carlo Massoud, opera commercializzata dalla Carwan Gallery, sempre di Beirut, galleria aperta nel 2010, proprio l’anno in cui lei si sposava con un bresciano, Arturo Bonaventi, marito ma anche socio e unico collaboratore. Perché la filosofia dell’Annaratone Jewelry Design è tipica valenzana: piccolo è bello... continua su: http://www.lastampa.it/2017/11/02/edizioni/alessandria/cos-ho-realizzato-un-gioiello-grande-come-mezza-scrivania-F07a0Q2txdvVMb1yi5pcrN/pagina.html


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