Non c’è più niente, Alessandra Corbetta
by, Alessandra Corbetta
Non c’è più niente, spaventa dirlo:
ci si aspetta, in fondo, sempre qualcosa
anche dai pianerottoli in cui non passa qualcuno da tempo.
Il via vai interrotto non lascia sgorgare nessuno;
e non che fosse uno in particolare,
ma era pur sempre sapore di uomo.
anche dai pianerottoli in cui non passa qualcuno da tempo.
Il via vai interrotto non lascia sgorgare nessuno;
e non che fosse uno in particolare,
ma era pur sempre sapore di uomo.
Un rumorino dello stomaco basterebbe,
-non si pretende, certo, un arcobaleno con l’indaco in testa-;
-non si pretende, certo, un arcobaleno con l’indaco in testa-;
intanto la civetta resta accovacciata senza volo
su un ramo inesistente.
su un ramo inesistente.
Bellissimo niente,
di cui ci si congratula a vicenda
stringendo forme a forma di mano senza stretta.
Non c’è neanche una pianura deserta da contemplare
(e non sto parlando d’amore)!
Si potrebbe tentare una piccola petizione pro allegria o pro dolore:
chissà se in silicone li fanno però…
di cui ci si congratula a vicenda
stringendo forme a forma di mano senza stretta.
Non c’è neanche una pianura deserta da contemplare
(e non sto parlando d’amore)!
Si potrebbe tentare una piccola petizione pro allegria o pro dolore:
chissà se in silicone li fanno però…
Per fortuna il buon Dio ha tempo, finalmente,
di rifarsi le mani:
potrebbe sporgersi a guardare,
ma non vedrebbe niente
di più che tante ossa intente a civettare,
(della civetta resta solo quello)
sulla soglia di un dirupo.
di rifarsi le mani:
potrebbe sporgersi a guardare,
ma non vedrebbe niente
di più che tante ossa intente a civettare,
(della civetta resta solo quello)
sulla soglia di un dirupo.
I nasi rossi li han già buttati:
nelle foto erano troppo colorati
e coprivano quel nulla tanto caro
al circo senza tende, senza risa, senza gente
in cui abitano i corpi di quello che si era,
prima che non ci fosse niente.
nelle foto erano troppo colorati
e coprivano quel nulla tanto caro
al circo senza tende, senza risa, senza gente
in cui abitano i corpi di quello che si era,
prima che non ci fosse niente.
Alessandra Corbetta
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