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Libri: Vi presento il mio ultimo romanzo Di Marco Conti

 

Giorgio è un ragazzo semplice, per certi versi un sognatore d’altri tempi. Il suo rapporto con il padre è da sempre burrascoso: Giorgio non è mai come il padre lo vorrebbe e questo logorerà a lungo andare quel sottile filo che li ha da sempre uniti fino a spezzarlo. Sarà solo quando Giorgio deciderà di andarsene di casa che per assurdo le cose fra loro inizieranno ad andare meglio.

Giorgio ha una ragazza storica: Asia con la quale sogna da sempre una casa, una famiglia, una vita insieme ed è proprio la sua ricerca quasi maniacale dell’appartamento dei suoi sogni, che lo condurrà in un cantiere dove con Asia si rifugerà per osservare da fuori il mondo e la realtà. Asia e Giorgio, da quell’avamposto abusivo e segreto, spieranno le vite degli abitanti della palazzina vicina ricavandone riflessioni e dubbi. Sarà proprio in questo cantiere e da quelle vite spiate che Giorgio scoprirà qualcosa di inquietante che cambierà in qualche modo il suo modo di vedere la vita, ma non solo.

I suoi dubbi, i suoi ripensamenti sulla vita matrimoniale che da sempre aveva ritenuto essere l’unica maniera per essere davvero felice, sembrano trovare terreno fertile nei discorsi e nelle convinzioni degli amici che di fronte alle sue incertezze, proporranno ai giovani sposi una scommessa, quasi una via di fuga da quello che sembra essere un copione già scritto da altri. Giorgio con il suo solito spirito positivo e leggero accetterà di buon grado la sfida, ma dovrà convincere Asia, spaventata da quello che ritiene un assurdo gioco.

Non aggiungo altro, ma vi lascio non solo un piccolo assaggio del romanzo ambientato fra Milano, Barcellona e Madrid e anche il Book Trailer che ho realizzato e caricato sul mio canale Toutube

“Mentre il sole a fatica lasciava il posto alla penombra eclissandosi e colorando lo skyline di Milano e la voce monotona, insistente dei pochi grilli rimasti si perdeva nell’aria, Giorgio sognava un futuro tanto vicino da poterlo quasi toccare. A pochi metri da loro, il cancello chiuso con un grosso catenaccio di quello che oggi era solo un cantiere, ma che un giorno forse sarebbe diventato la loro casa. Spesso Giorgio e Asia si davano appuntamento davanti al cantiere, dove aspettavano che anche l’ultimo dei lavoranti fosse uscito e complice il buio, scavalcavano il cancello rifugiandosi in questo posto clandestino, dove l’odore della calce e dei sogni si mescolavano e appesi a un filo invisibile volteggiavano fra quelle stanze che, ancora nude e poco riconoscibili, aspettavano di impregnarsi dei loro odori e del loro vivere quotidiano.”

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