Grafemi d’allaccio infinito
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Grafemi d’allaccio infinito.
Ah, quante leghe e quanti anni
misurare bisogna a che l’amore si spenga?
V’è misura solo se fu fatuo accidente,
un brillio di illusione che danzava su niente,
ma se vortice fu d’anima e carne passione,
non v’è distanza o assenza che tenga.
Ti basterà nominare l’amante
e ti si farà vivo nell’istante,
perché, sai, l’alchimia del sempre,
mistura di infinito, non galleggia nel tempo.
Oh di lacrime gli occhi riempio
mentre d’Eloisa ed Abelardo leggo,
prigionieri d’ostruzione e violenza
tracciarono grafemi d’allaccio infinito,
segni di un sempre
che non diverrà mai inchiostro sbiadito.
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