Momenti di poesia. A Sera, di Vittorio Zingone
Momenti di poesia. A Sera, di Vittorio Zingone
A sera L'autunno
è già con noi.
A sera si sbarrano
porte e finestre,
si vive avulsi
dal mondo di fuori,
si sta
come talpe sepolti
nel cuor della terra.
Non sorgesse
ancora l'aurora
a svelarci
all'altra creatura
che inesorabile giudica,
non pone attenzione
alla lacrima
che cuoce, scendendo,
la guancia
per incertezze congenite
che l'anima, il cuore
attanagliano,
non saremmo nessuno
se non per noi stessi
sepolti nel cuor della villa.
Ma i giorni
non hanno riposo,
volano verso la fine,
si riducono verso la fossa,
s'eclissan per sempre
nel cuor degli abissi.
Rimane una dolce,
un'amara memoria
di ciò che si fece,
di ciò che si disse
o non disse,
si guarda al futuro
con fede o con ansia
secondo che l'anima ride
o, inconsolabile piange.
foto tumbir
porte e finestre,
si vive avulsi
dal mondo di fuori,
si sta
come talpe sepolti
nel cuor della terra.
Non sorgesse
ancora l'aurora
a svelarci
all'altra creatura
che inesorabile giudica,
non pone attenzione
alla lacrima
che cuoce, scendendo,
la guancia
per incertezze congenite
che l'anima, il cuore
attanagliano,
non saremmo nessuno
se non per noi stessi
sepolti nel cuor della villa.
Ma i giorni
non hanno riposo,
volano verso la fine,
si riducono verso la fossa,
s'eclissan per sempre
nel cuor degli abissi.
Rimane una dolce,
un'amara memoria
di ciò che si fece,
di ciò che si disse
o non disse,
si guarda al futuro
con fede o con ansia
secondo che l'anima ride
o, inconsolabile piange.
foto tumbir
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