CON INDIFFERENZA


Io non mi soffermo

alle congetture,

vedo quel che vedo

e scarto il sentimento,

perchè quello che mi regali,

quando io ti guardo,

non è proprio

da volersi bene,

mi apparecchi indifferente

tutto il mio passato,

quasi sperando ardentemente

in un mio rimpianto,

mi lasci senza fiato

sottolineando i miei difetti

senza considerare il numero delle rughe,

godendo, se ne provassi

un forte dolore.

Caro specchio mio

non gioco più alla più

bella del reame,

io sono quella che sono

e, spesso e volentieri,

ora mi voglio anche più bene,

sono trascorsi gli anni

tante primavere,

e ancora mi trucco

non tanto per piacere,

ma per vera vanità personale

e mi compiaccio pure.

Ora se permetti

ho ancora tanto d'amare.


Roberto Busembai (errebi)


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