Bolzani: Educare per combattere l’ignoranza


Ricevo ora dall’amico Paolo Bolzani questa lettera che pubblico volentieri e mi permetto di ribadire un suo concetto che condivido e trovo significativo, “Certe persone devono capire che possono avere a che fare con ciechi, quello sì, ma che da ciechi a scemi ed ignoranti ci corre una bella differenza!” Trovo invece riprovevole il fatto che la giovane di cui si parla, pensando di fare uno scoop ha postato su facebook la foto in questione. 
Pier Carlo Lava
Paolo Bolzani
Gentili Signori, In conseguenza di un episodio di alcuni giorni fa, dove una giovane si è sentita in dovere di pubblicare su FB una foto di un nostro associato mentre utilizza un ipad, commentandola con frasi non certo benevole nei confronti del cieco, mi permetto di inviarVi queste poche righe, lasciando a Voi ogni facoltà di una eventuale pubblicazione.
Alessandria: Se è vero che la madre degli imbecilli è sempre incinta va detto che anche quella degli ignoranti non scherza, anzi!
Talvolta proprio l’ignoranza fa sì che vengano commessi macroscopici errori tali da mettere in seria difficoltà chi, suo malgrado, ne subisce le conseguenze.
Alcuni giorni fa su Facebook è apparsa la fotografia di un non vedente che mentre viaggiava in treno utilizzava un i-pad, telefonando ed inviando messaggi. Il commento alla foto era del tipo: un falso cieco che prende in giro tutti noi facendosi passare per non vedente mentre sa usare il telefonino di ultima generazione. Ma la cosa che stupisce di più, e che dimostra l’ignoranza della ragazza che ha postato il commento, è il passo dove dice che il cieco aveva un orologio al polso… (come se con questa frase volesse far comprendere in modo inconfutabile
che certamente il viaggiatore era un falso cieco, meritevole di essere additato al pubblico disprezzo…)
Ora, a parte il fatto che il signore in questione è un associato della nostra sezione da diversi anni, l’accaduto dimostra chiaramente quanto ancora molte persone abbiano da imparare sul mondo della disabilità ed, in questo caso, sulle possibilità e le capacità di chi non vede.
In primo luogo va tenuto conto che vi sono alcuni tipi di cecità o di ipovedenza grave: in primo luogo il visus, quindi il campo visivo che, se particolarmente ridotto, crea una visione simile a chi osserva attraverso uno spiraglio, lasciando il resto completamente buio.
Naturalmente, come in tutte le persone, anche fra i ciechi vi sono quelli più portati per alcune attività, anziché per altre, come tutti anche fra noi vi sono coloro più propensi a dedicarsi alle materie classiche anziché a quelle scientifiche. Ma il fatto che meraviglia è l’assoluta mancanza di conoscenza, da parte di quella giovane, di quante e quali cose i ciechi sappiano e possano fare: da quando Louis Braille ha inventato il metodo di scrittura e lettura che ha preso il suo nome i non vedenti hanno avuto la possibilità di erudirsi acquisendo nozioni che fino ad allora erano loro quasi precluse. La nostra categoria può così annoverare valenti musicisti, insegnanti, ma anche liberi professionisti e politici. 
Le nuove tecnologie ci danno la possibilità, mediante sintetizzatori vocali, screen rider e barre Braille, di svolgere molte attività sia sui computer che sui telefoni cellulari, proprio come coloro che ci vedono. In quanto all’orologio, sappia la nostra giovane amica che esistono modelli nei quali alzando il vetro si possono toccare le lancette ed in base alla loro posizione conoscere l’ora, esistono orologi parlanti ed altri a vibrazione, tutti in grado di farci capire che ora è.
La cosa certa è che vi sono ancora troppe persone che devono capire che è l’ora che si aggiornino sulle reali capacità delle persone portatrici di disabilità, prima di additarle a tutti come dei truffatori. Queste persone devono capire che possono avere a che fare con ciechi, quello sì, ma che da ciechi a scemi ed ignoranti ci corre una bella differenza!
Paolo Adriano Bolzani
Il Vice Presidente Provinciale
Paolo Adriano Bolzani 

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