Aspettando Venezia 2014, by Barbara Rossi


by Barbara Rossi, La Voce della Luna Alessandria  
“Rendere conto della complessità del presente senza semplificazioni riduttive, guardarsi intorno con curiosità priva di pregiudizi e la speranza di scoprire l'affiorare del nuovo, predisporsi a decifrare i segni della diversità sin dentro la superficie apparentemente omologata, intuire l'emergere di un nuovo autore o di un'inedita strategia produttiva dalla quale scaturirà la scintilla di un rinnovamento da tutti auspicato e non ancora dispiegato”. 
Un auspicio semplice soltanto in apparenza, quello del direttore Alberto Barbera, per la 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si inaugura questa sera alle 19 con le opere ultime di una promessa divenuta certezza e di un ormai riconosciuto maestro del cinema mondiale: rispettivamente, Alejandro Gonzàlez Inarritu, con Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) e l’iraniano Mohsen Makhmalbaf, con The President.
Storie di nuovi punti di vista, sì, forse del timido affacciarsi di nuovi orizzonti, come in quelle in cui sono immersi l’attore in declino (Michael Keaton) protagonista di Birdman, da un racconto di Raymond Carver, o il dittatore decaduto di un immaginario paese caucasico in viaggio (e in fuga) con il nipotino di cinque anni.
Tanti gli spunti tematici, gli sguardi d’autore e i percorsi stilistici della Mostra: tra i quali, solo per citarne alcuni, segnaliamo il The Cut di Fatih Akin, sull’odissea di un giovane fabbro armeno sopravvissuto al genocidio del suo
popolo, alla ricerca delle figlie; l’atteso e già discusso Pasolini di Abel Ferrara; il coriaceo e d’impatto Nobi (Fires on the plain) di Shinya Tsukamoto, sull’agonia estrema di un soldato giapponese in una giungla delle Filippine, alla fine del secondo conflitto mondiale; e gli italiani Hungry Hearts di Saverio Costanzo, viaggio in una crisi di coppia intorno a un bambino “indaco”, e Il giovane favoloso di Mario Martone, su Giacomo Leopardi ( un credibilissimo Elio Germano). Fuori Concorso, invece, degno di nota è Words with Gods di Guillermo Arriaga, Emir Kusturica, Amos Gitai, Mira Nair, Warwick Thornton, Hector Babenco, Bahman Ghobadi, Hideo Nakata, Alex De La Iglesia, grandioso progetto collettivo sul rapporto dell’uomo con le religioni; come O velho do restelo (The Old Man of Belem) di Manoel De Oliveira, sulla vita dello scrittore portoghese Camilo de Castelo Branco e Italy in a day. Un giorno da italiani, di Gabriele Salvatores, affresco videoamatoriale e digitale della giornata del 26 ottobre 2013, da un’idea originale di Ridley Scott.
Infine, per Le Giornate degli Autori, promette polemiche - come spesso da un paio di film a questa parte - il coreano Kim Ki-Duk, con il misterioso One On One, in proiezione oggi fuori concorso in apertura nella sezione Giornate degli Autori.  
Ci aspettiamo una buona Mostra, quindi: di novità al di là delle realtà cinematografiche ormai consolidate, di viaggi con nuovi occhi intorno e dentro l’uomo.

Commenti

Post più popolari