MIO IMMANE DOLORE, di Loredana Mariniello



MIO IMMANE DOLORE, di Loredana Mariniello

MIO IMMANE DOLORE
Stride, mendace sorriso di plastica,
con il dolore improvviso che attanaglia
e strangola l'alma mia !
Scorrono lente immagini di un film muto,
dinanzi a me, il tuo volto
Fiumane di lacrime mi rigano il viso
Al destino e al Signore avrei voluto sottrarti,
ma, piccola e impotente, come avrei potuto?
Or che, quaggiù, per me, nulla è più normale,
da che te ne sei andato,
perchè mi hai abbandonato ?
Lo sguardo cerca la tua figura ,
quei lineamenti in anziani passanti,
nessun che ti possa, seppur minimamente, somigliare !
Padre, ti credevo forte, invincibile come un Dio,
ma, a proteggerti sono stata io,
serbandoti al sicuro da una triste verità !
Ti seguivo e lottavo con te, per te, persa nel tuo calvario,
ti invogliavo con forza a non spegnere la luce del cuore,
stringevo, con ardore, la tua mano,
quando, senza pietà, frugavano tra le tue viscere,
onde estirparne l'ignobile morbo, inutilmente,
rendendo il tuo già debole corpo esamine
Ed io, allor, son cresciuta,
consapevole che la vita è un soffio,
si perde in un alito di vento
Di te, compianto padre mio,
non restan che cenere e ricordi
Ti ricordi ? L'incedere del tuo passo di fianco al mio,
ogni volta te lo chiedevo, dovunque volevo
Le calde sere d'estate, la loggia,
tu affacciato attendevi me
solo per poter salutare
la tua piccola, grande donna,
felice, estasiato
Manchi come un arto alla mia persona
che, ignara del mondo arranca claudicante,
errante come un vagabondo,
assente, seppur presente,
invulnerabile, imperturbabile
al cospetto dei più,
come fosse niente,
questa morte atroce, devastante
che avrei voluto, tanto, poterti evitare !
L'intero tuo male afferrare e supplicare Dio:
"Prendi me e, salva il babbo mio ! "

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