24 MAGGIO 1918, di Antonio Solimand

24 MAGGIO 1918, di Antonio Solimand

24 MAGGIO 1918,

Ne son passati anni

Da quel di che fú storia,

Mentre dopo 102 anni,

a governare non c’è pace.
I nostri eroi vi compattevano
Tra il Piave con spari udir
rompi di cannoni, fucili e mitraglie.
Tra trode acque e sponde verde
Lasciarono trincee in carica
A dar onore di patria, conmorti
tra scie di sangue di feriti.
Per far fronte ai nemico
di tempi ormai lontani.
con il ricordo di quel dì.
Il 24 maggio del 1918
Senza nessun distinzione
Fanti d’Italia di una sola patria
La morte non perdonó nord e sud
Erano figli di una sola patria.
Se ne parlato tanto in questi anni
ma dopo il tempo, ora con pregiudizio
Di politici nel momento di giudizio
Non c’è pace e né ricordi.
Si suddividono tra nord e sud.
Si sta morendo di una tragica malattia.
Si muore di malattia, di fame, e di povertà, che pur sempre triste,
Non c’è moneta né alloro ne amore
Ma non c’è solidarietà del popolo.
Ma c’è comprensione per clandestini.
Io vorrei che smettessero, al giudizio
Tante critiche qui e la, è un supplizio.
Del nostro popolo, anni fa si è compattato per amor di patria
con la vita, ed ora e un naufragio,
fatto come una tempesta d’odio
Fatto di promesse, del governo,
Non mantenute, e il vantar come teatrini,
abbiamo faremo daremo saremo.
Ma credo che solo certo e per loro
lo stipendio del 27, giorno della loro paga.
Io continuo a ricordare quel giorno.
24 maggio.

A.Solimand

Foto tumbir