FAKE NEWS, DI MAIO (M5S): “NON HO POTUTO NÉ INVOCARE L’IMMUNITÀ, NÉ RINUNCIARVI”
7/12/2017 - Luigi Di
Maio: “A proposito di fake news: alcuni giornali continuano a sostenere che io
mi sia avvalso dell’immunità parlamentare per sfuggire alle querele di un
gruppo di giornalisti. È falso. Abbiamo sempre detto che i portavoce del
MoVimento 5 Stelle non utilizzano l’immunità prevista per i parlamentari e così
è. In merito alla querela ricevuta, e archiviata dal gip di Roma, i fatti sono
i seguenti:
non mi è stata notificata alcuna querela, ma solo una
richiesta di nomina di difensore;
la Procura non mi ha mai contestato alcun reato;
non mi è stato mai notificato il decreto di archiviazione e
non ho mai avuto accesso agli atti.
Dunque non ho potuto né invocare l’immunità, né rinunciarvi.
Il giudice che ha archiviato ha evidentemente ritenuto
applicabile il diritto di critica, riconosciuto a tutti i cittadini.
06/12/2017 - Si è
insediato questa mattina, in Viminale,il Centro di coordinamento delle attività
di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul
fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei
giornalisti.
Al tavolo, presieduto dal ministro dell'Interno, Marco
Minniti, hanno partecipato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, il
presidente e il segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Carlo Verna e
Guido D'Ubaldo il segretario generale e il presidente della Federazione
nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
Il Centro di coordinamento per la sicurezza dei giornalisti,
primo esempio in campo europeo, nasce con lo scopo di monitorare il fenomeno
delle minacce ai cronisti e mettere a punto le necessarie misure di tutela,
garantendo operatività immediata nei casi di minaccia, valutando i singoli
episodi e disponendo le adeguate misure di tutela a garanzia del diritto dei
cittadini ad essere informati.
Nel corso della riunione sono stati anche analizzati gli
ultimi dati relativi agli atti intimidatori contro gli operatori
dell'informazione: sono 19 i dispositivi di protezione nei confronti di
giornalisti e 167 le misure di vigilanza adottate a tutela di rappresentanti
degli organi di informazione. 90 gli episodi di intimidazione registrati tra il
1 gennaio e il 31 ottobre 2017.
Successivamente il Coordinamento degli enti della categoria
(Ordine, Fnsi, Inpgi e Casagit) è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal Presidente
del Consiglio, Paolo Gentiloni.
Nel corso dell’incontro, in cui si è parlato principalmente
di precariato e minacce ai giornalisti, il presidente dell’Ordine nazionale
Carlo Verna ha puntato l’attenzione sulla necessità di definire dei criteri per
‘certificare’ lo status di giornalista minacciato. “Noi non siamo preposti a
valutare la presunzione di reato. Noi abbiamo il dovere di difendere la libertà
di stampa e quindi dobbiamo tutelare il collega che dice di essere minacciato.
Sta a forze dell’ordine e magistratura valutare se la minaccia è reale”.
“Garantiremo la scorta mediatica – ha aggiunto il segretario
D’Ubaldo - a chi si fa carico del diritto del cittadino ad essere informato”.
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