Alluvioni e Piovera oggi vanno alle urne per decidere sulla fusione. Sono 1427 gli elettori

I sindaci dei due comuni sono favorevoli: “È un’opportunità”
Sono 1427 gli elettori residenti nei due paesi
da: http://www.lastampa.it/ Pubblicato il 29/10/2017
ALESSANDRA DELLACÀ ALLUVIONI CAMBIÒ
È il giorno del referendum consultivo, ad Alluvioni Cambiò e a Piovera, le cui popolazioni oggi potranno esprimere la propria preferenza sulla fusione di questi due comuni.  
Ci si può recare alle urne dalle 7 alle 23 e non sarà necessario il raggiungimento del quorum. Gli elettori residenti sono 1427 e i cittadini votano sulla base della residenza: ad Alluvioni Cambiò i seggi sono in via Roma 47, a Piovera nell’auditorium comunale Ragni di piazza San Giovanni 3. Servono tessera elettorale e un documento d’identità valido. Per richiedere una nuova tessera elettorale (se smarrita o esaurita) ci si può rivolgere, ancora per tutta la giornata di oggi, dalle 7 alla 23, nei rispettivi uffici comunali di Alluvioni e di Piovera. 
Uffici comunali i quali specificano anche che, come nel precedente caso di referendum a Gavazzana e Cassano Spinola, la Regione Piemonte farà la somma di tutti i «sì» e di tutti i «no» espressi nei due comuni chiamati al voto. 

L’iter di avvicinamento alla consultazione aveva preso il via la primavera scorsa, quando amministratori e consigli comunali avevano optato per l’istanza di fusione, portando poi nelle assemblee pubbliche le motivazioni del «sì».  
Per i sindaci di Alluvioni Cambiò Giuseppe Betti e di Piovera Enrico Boccaleri quella data a questi due piccoli comuni è un’opportunità vincente per il futuro e lo sviluppo della comunità. «Siamo simili per dimensioni, caratterizzati da un’identità forte fondata su tradizioni vive e ben sostenute dalle persone, dalle associazioni e dall’impegno di tutti –ricordano Betti e Boccaleri-, e già accomunati da tanti aspetti, come l’Unione Terre di Fiume, le parrocchie, le attività delle Pro loco, l’adesione a progetti nazionali di rilievo come VenTo (una dorsale cicloturistica che connetta Venezia con Torino lungo il fiume Po».  

«Con la fusione, le nostre realtà manterranno questi caratteri importanti - concludono Betti e Bocaleri - e acquisiranno più forza, sia economica che politica, a tutto vantaggio dei propri cittadini e dell’operato di chi li amministrerà». 

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