Lo spiffero: Poco verde la mia Alessandria
Ringrazio la Redazione de Lo Spiffero, http://lospiffero.com/ls_ballatoio_article.php?id=2253 per la pubblicazione.
C’è chi sostiene che in città mancano 1.000 alberi, la manutenzione è scarsa, si continua a tagliarli ma non si provvede mai a sostituirli. Altre giovani piante abbandonate a se stesse in zone di degrado rischiano di morire.
La cultura del verde non è un optional, ma per il Pd forse sì. A questo proposito basterebbe porsi una domanda, quante piante sono state messe a dimora in questi quasi cinque anni in sostituzione di quelle mancanti in precedenza o abbattute ancora recentemente, la risposta è semplice: nessuna! L’unica voce contraria al coro nella maggioranza di sinistra che governa la città è quella del Sel, che periodicamente interviene per tutelare le piante come nel recente caso di quelle abbattute nel parcheggio del supermercato Bennet.
C’è chi sostiene che in città mancano 1000 alberi, la manutenzione è scarsa, si continua a tagliarli ma non si provvede mai a sostituirli. Altre giovani piante, oltre a quelle del parco giochi del quartiere Borsalino, abbandonate a se stesse in una zona in degrado rischiano di morire. Un ennesimo caso che conferma le carenze esistenti verso la cura del verde urbano nei viali e nelle aree della città più decentrate (evidentemente considerate secondo la concezione di molti di serie B). Una situazione che si riscontra anche al termine di via Moccagatta, fra la locale clinica e le case dell’Atc all’entrata del Quartiere Borsalino, dove le erbacce sono diventate più alte delle piante che, per mancanza di cure e acqua, stanno rischiando di morire.
Un fatto non nuovo, dato che purtroppo si è già verificato nell’estate del 2012, quando quattro piante messe a dimora da poco tempo nel parco giochi del quartiere, sono morte per mancanza di cure e di acqua e come solitamente succede nella nostra città mai sostituite. L’area verde in questione che si estende lungo la clinica e le prime case del quartiere dovrebbe essere rimasta pubblica, ma anche nel caso fosse diventata privata è evidente che questo non cambia la situazione e le relative responsabilità. Occorre ricordare che il degrado richiama degrado e c’è quindi il concreto rischio che le erbacce altissime della zona sopra menzionata diventino (se già non lo sono) ricettacolo di rifiuti vari, aggiungendo ulteriori problemi anche igienici oltre a quelli di immagine. Va altresì tenuto conto che nelle vicinanze c’è un parco giochi, un motivo in più che dovrebbe motivare chi di competenza ad effettuare un immediato intervento per eliminare le erbacce, innaffiare le piante e ripristinare l’immagine della zona.
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