Andrea Scanzi: “Falò, razzi e tuffi al Gianicolo: l’estate del Supercafone”
by infosannio
(di Andrea Scanzi -ilfattoquotidiano.it) - In
qualsiasi paese farebbe pena e avrebbe l’attenzione che si è soliti concedere
agli Orfini, ma in Italia merita un profluvio di articolesse e fenomenologie. E
ancora: ilcafonismo regna, signoreggia e soverchia nei treni, con turisti (di
qualsiasi nazione) che si tolgono le scarpe e appoggiano i piedi sui sedili
neanche fosse casa loro. Oppure ibusinessmen che parlano al telefono ad alta
voce nella carrozza silenzio, o le mamme che non dicono nulla – e anzi si
vantano – ai loro figli mentre giocano a tutto volume con videogames
diversamente intelligenti, rompendo le palle a tutto il treno.In questa
smisurata giostra della volgarità imperante, merita una menzione a parte il
turista (?) italiano che ha sparato un razzo da uno yacht davanti all’isolotto
di Espalmador, forse l’angolo più incontaminato di Formentera.
Ne è nato un
incendio, che ha creato disastri e che ha al contempo riverberato la naturale
antipatia che generano (non solo a Formentera) gli italiani all’estero. Magari
però fosse solo un problema italiano. C’è Venezia, devastata dai turisti
stranieri che bivaccano ovunque e quando hanno caldo si tuffano nei canali. Ci
sono quelli che si tuffano a Piazza Navona per farsi un selfie, e già che ci
sono rubano qualche moneta dalla fontana del Bernini. Sempre a Roma sono stati
in molti a notare tre turiste che, allegramente, si facevano un bagno in
costume rinfrescandosi nel fontanone del Gianicolo. Ridevano molto, e anche
questo è sintomatico, perché il supercafone non si rende conto di esserlo, e
anzi tratta da noiosone chi osa fargli notare quanto lui sia gretto: “Oddio che
palle, cosa vuoi che sia un bagno?”. Il “cosa vuoi che sia” è il mantra usato
anche dal predatore da spiaggia, ominide di qualsivoglia età e nazione che va
in Sardegna e quando torna in patria si porta con sé sabbia, conchiglie e
frammenti di rocce. Per lui è normale: “Cosa vuoi che sia”.Ultimamente i
predatori hanno aggiunto una variazione sul tema: il furto di stalattite. È
accaduto giorni fa alle grotte di Castellana, in provincia di Bari. Un turista,
che meriterebbe più o meno l’ergastolo come chi abbandona gli animali (altra
piaga biblica) ma che se la caverà con un buffetto, ha pensato bene di staccare
uno stalattite di 20 centimetri che aveva impiegato appena 1500 anni per
formarsi. Siam sempre lì: “Cosa vuoi che sia, in fondo è solo un sasso”.Il
supercafone è poi aduso a far festa in luoghi da sogno, salvo poi dimenticarsi
di pulire tutto: chiedere per credere a chi, al mattino, ha visto di recente la
spiaggia del Poetto di Cagliari e l’ha trovata devastata da rifiuti e
sporcizia. È una spiaggia presa spesso d’assalto dai ragazzini, e appunto:
“Cosa vuoi che sia, in fondo son solo ragazzi”. Non male anche i falò e la
pesca abusiva nel Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Il
supercafone non si riposa mai: è un Attila ridanciano senza eroismo, che gode di
immunità, si adatta alla volgarità del contesto e balla ilareAndiamo a
comandare, felice che esistano canzoni brutte come lui. L’unica salvezza
sarebbe un’invasione degli alieni, ma probabilmente facciamo schifo pure a
loro.
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