Le zecche nei cani
Le zecche nei cani
In campagna o in città, il cane viene sempre in contatto con le zecche
Quando è ben sazia di sangue, la zecca può misurare anche un centimetro!
I peli lunghi e ruvidi favoriscono l'annidarsi delle zecche
Le zecche provocano un certo disagio al cane che soffre di prurito diffuso
Esistono numerose specie di zecche, due delle quali sono parassiti d'elezione del cane
Collari, polveri, spray: la prevenzione è di fondamentale importanza
Quando ci si accorge delle zecche, bisogna provvedere tempestivamente
Un padrone avveduto tiene le zecche sotto controllo e
non permette che il cane ne venga infestato. Le zecche sono aracnidi
appartenenti al gruppo degli acari; i periodi più favorevoli per
l'infestazione sono la primavera e l'estate, a causa del clima mite e
umido. Largamente diffuse in natura, le zecche si fissano alla cute
dell'animale, a cui restano aggrappate per tutta la durata del loro
pasto di sangue (fino a 10 giorni). Pungendo il cane nelle zone in cui
la pelle è più sottile (pieghe dell'addome, orecchie, spazi
interdigitali), la zecca può inoculare un protozoo, Babesia canis, che
attacca i globuli rossi e, moltplicandosi, li distrugge. Nel nostro
Paese questo protozoo è molto diffuso nella Pianura Padana. Tra i
diversi tipi di zecche che possono infestare il cane, le più comuni in
Italia sono quelle della specie Ixodes ricinus, chiamate appunto "zecche
dei cani"
Dopo circa una settimana di alimentazione, le femmine,
gonfie di sangue e cariche di uova fecondate, si lasciano cadere al
suolo e depongono nel terriccio o nella polvere fino a un migliaio di
uova. Circa un mese dopo, schiudono piccole larve molto vivaci che
corrono sul terreno alla ricerca di un piccolo vertebrato (roditore,
insettivoro, uccellino ecc.) del cui sangue si nutrono per circa 6
giorni. Quindi si lasciano cadere al suolo e vanno incontro alla muta,
che dura circa un mese, trasformandosi in ninfe. Queste ultime cercano a
loro volta un ospite, si nutrono di sangue per circa una settimana e
poi ritornano nel terreno dove restano immobili senza nutrirsi per circa
2 mesi. In seguito compiono la seconda muta e si trasformano in adulti,
pronti a infestare il loro ospite preferito, il cane, su cui si
accoppiano.
La piroplasmosi, o babesiosi, si manifesta rapidamente con questi sintomi:
abbattimento generale
febbre (oltre 40°)
stanchezza
urine color caffè
colorazione bianca delle mucose, che diventa poi gialla all'interno delle palpebre.
A questi sintomi, dovuti a una grave anemia, si
aggiungono disturbi della coagulazione del sangue, insufficienza epatica
e disturbi renali. II cane si mostra sofferente e occorre un tempestivo
intervento del veterinario, nei due giorni successivi le prime
manifestazioni della malattia. Una terapia adeguata risolve la
situazione patologica per la quale non esiste vaccinazione. La
piroplasmosi è talvolta presente anche in forma cronica.
Per la prevenzione, vi sono due soluzioni per risolvere il problema delle zecche:
La vaccinazione (due iniezioni a un mese di intervallo) si pratica sull'animale adulto al di fuori dei periodi a rischio.
La disinfestazione per mezzo di polveri, spray, bagni,
collari antizecche. Questi metodi di prevenzione non risultano sempre
efficaci perché le zecche sviluppano resistenza agli insetticidi.
Attualmente sono comunque disponibili nuovi prodotti spray che si
dimostrano piuttosto efficaci.
Per trovare le zecche si spazzola e si pettina il cane con regolarità e con molta attenzione.
COME TOGLIERE UNA ZECCA AL CANE
Quando si individua una zecca annidata tra il pelo del
cane ci si deve munire di una pinzetta, di un batuffolo di cotone e di
un flaconcino di etere. Mentre si nutre, la zecca è saldamente ancorata
alla pelle del cane con l'apparato boccale perforatore: quindi prima di
"strapparla" bisogna "addormentarla" con un pò di etere il che provoca
la retrazione del rostro, il quale altrimenti resterebbe conficcato
nella pelle causando un accesso. Poi si afferra la zecca alla base con
la pinzetta e si tira con un colpo secco.
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