L’ ALBERO DELL’ INCENSO, di Nadia Presotto e Renato Luparia

Albero incenso

L’ ALBERO DELL’ INCENSO, di Nadia Presotto e Renato Luparia
FIORI E DINTORNI  di Nadia Presotto e Renato Luparia
L’ incenso è una sostanza naturale che nel mondo antico era considerata pregiata e molto ricercata, bruciata non solo nelle cerimonie religiose ma utilizzata anche per purificare l’aria e per scopi salutari.
E’ una gommoresina che si estrae dal tronco delle Boswellia, una pianta che appartiene alla famiglia delle Burseraceae, che cresce in alcune zone della Penisola Arabica, in particolare Yemen e Oman, dell’India e del Corno d’Africa.
Le diverse specie di questa piante producono incensi diversi per colore e profumazione; il più pregiato è quello ottenuto dalla Boswellia Sacra, con i grani  colore dell’argento.
Il metodo per estrarre la resina è immutato nel tempo: in primavera si incide, con uno speciale coltello,  la corteccia del tronco e dei rami più grossi con dei tagli longitudinali; dopo circa quindici giorni la resina, all’inizio si presenta come un liquido biancastro che  all’aria si rapprende, è pronta per essere staccata. La raccolta dura circa tre mesi, quindi le piante vengono incise più volte e da ogni pianta si possono ottenere fino a dieci chili di incenso.
Le Boswellia non sono alberi particolarmente grandi, raggiungono al massimo tre metri, hanno foglie piccole e la corteccia del tronco che si sfalda. Le più pregiate crescono nella zona del Dhofar, nell’Oman meridionale, un altopiano protetto dalle montagne che lo ripara dai monsoni, ma l’ umidità permette la crescita di questa pianta, considerata dono di Allah.
L’ Utilizzo dell’ Incenso
Oltre ad essere nell’antichità una preziosa merce di scambio, l’incenso è utilizzato nelle funzioni religiose, bruciato per purificare e profumare l’aria, usato come disinfettante per pulire i contenitori dell’acqua e, quello bianco masticato per proteggere denti e gengive, come  ha insegnato la guida che ci ha accompagnati in un viaggio in Oman.
Polverizzato e mescolato all’olio si ottiene un profumo, venduto in preziose boccette nei suq di Mascat e Salalah, balsami e pomate da spalmare sulle ferite, ma soprattutto si producono creme utili per ritardare la comparsa delle rughe.

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