LA PAROLA PIU’ BELLA, di Marino Moretti, recensione di Elvio Bombonato


LA PAROLA PIU’ BELLA, di Marino Moretti, recensione di Elvio Bombonato
Mamma. Nessuna parola è più bella.
La prima che si impara,
la prima che si capisce e che s’ama.
La prima di una lunga serie di parole
con cui s’è risposto alle infinite,
alle amorose, timorose domande
della maternità.
E anche se diventassimo vecchi,
come chiameremmo la mamma
più vecchia di noi?
Mamma.
Non c’è un altro nome.


MARINO  MORETTI
Poeta crepuscolare, si occupò delle piccole cose (Pascoli) quotidiane (Poesie scritte col lapis: titolo programmatico), quelle che passano inosservate, eppure di esse è fatta la nostra vita. Strofa libera di 12 versi, perlopiù endecasillabi.  La parola chiave annunciata dal titolo è mamma. Iterazione anaforica dei versi iniziali (la prima…); rima interna in ossimoro (amorose/timorose), e climax (col precedente infinite); interrogativa tautologica, efficace nella sua semplicità“come chiameremmo la mamma? Mamma. ; poliptoto (vecchi/vecchia).

foto: Wikipedia

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