PAESE MIO, di Stefania Pellegrini

Trafelato vento monello
di un arso pomeriggio estivo.
Cavalcava dai monti con slancio,
s'insinuava indiscreto tra le vie,
sulle finestre, ai portoni.
Sollevava polvere dai vicoli
tra le case,
diffondendo vago sentore
di refrigerio nell'aria.
Uno sguaiato latrare lontano
frangeva densi silenzi
su terrazze trasognanti
di rossi gerani
assorti nella vaghezza del giorno.
Fronde di meli negli orti
di frutti acerbi penzolanti
specchiavano luci ed ombre
a ridosso di cancellate sulla via.
Pomeriggio deserto
di voci e di parole,
s'acquietava la mente pensosa
all'ombra delle cose.
Mie compagne di un tempo,
cornici al giorno di ore e di ricordi.
Paese mio, di quiete e abbandono!
Voglio goder degli attimi suoi
prima che il tempo
si rubi l'ombra mia tra le case.

(Anno 2011)
Stefania Pellegrini ©

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